La partecipazione alla Messa resta il cuore e il fulcro della vita cristiana. Sosta e Ripresa intende offrire ai propri lettori un contributo di riflessione sulla liturgia festiva, nella convinzione che “spezzare la Parola” del Signore è indispensabile per meglio partecipare alla sua mensa eucaristica. In questo anno liturgico (A) incentrato soprattutto sul Vangelo di Matteo,

ci guida e ci accompagna in questo cammino padre Ubaldo Terrinoni OFM Capp da tempo firma importante e preziosa di Sosta e Ripresa, al quale la Direzione esprime gratitudine per questo ulteriore servizio.
14 maggio 2023, VI Domenica di Pasqua – Anno A
“VI DARO’ UN CONSOLATORE” Gv 14, 15-21
Il contesto del brano ci riconduce ancora al discorso di “addio” di Gesù nel Cenacolo: “Non vi lascerò orfani, verrò di nuovo a voi. Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi sempre” (Gv 14, 16.18). Il termine “Consolatore”, corrisponde al greco “Paraclito”, col significato di “difensore, avvocato, protettore”; è di esclusivo uso giovanneo.
Nel contesto giuridico greco il “paraclito” indicava colui che interveniva in aiuto all’imputato nei tribunali civili. Gesù nel capitolo 14 di Giovanni presenta lo Spirito Santo che poi in seguito donerà ai suoi discepoli. L’apostolo Paolo attribuisce allo Spirito due designazioni nella lettera ai Romani: “Voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene” (Roma 8,9).
L’evangelista qui lascia intravvedere due impegnative realtà: la partenza di Gesù (che inquadra il tempo della Chiesa lungo il cammino nella storia con i suoi problemi e con le molte difficoltà da affrontare e risolvere di volta in volta) e l’odio del mondo (chiuso e ostile alle realtà spirituali, immerso come schiavo nelle opere del male, adoratore di ciò che possiede oggi, sotto il dominio permanente di satana, che è il padre della menzogna Gv 8,44). La opposizione tra la Chiesa e il mondo è molto forte ed è continua, costante, in quanto si estende per l’intero cammino nella storia.
Lo Spirito interviene non come un “concorrente”, e neppure come uno che deve aggiungere qualche cosa alla missione redentrice del Cristo, e tanto meno interviene per compiere qualcosa di nuovo e di diverso da quello che ha operato Gesù. Egli dunque è inviato per “ricordare”: “Lo Spirito Santo vi insegnerà e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). Però, si noti bene! Si tratta di dover precisare la portata teologica di questo verbo: “non si tratta di un ricordare ripetitivo – precisa don B. Maggioni -: non è un fatto di memoria bensì di comprensione”, di approfondimento, di scoperta sempre più illuminante per nuove indicazioni di via per la Chiesa.
Con l’evento dell’Ascensione di Gesù, incomincia il tempo della Chiesa nel quale lo Spirito Santo sarà l’anima, la guida e susciterà profeti e santi per guidare ogni singolo membro del Corpo mistico alla piena maturità cristiana. Con la garantita guida dello Spirito si possono sfidare tutte le tempeste. Lo Spirito inoltre richiama costantemente a una missione di testimonianza coraggiosa. È qualcosa di audace e di grande per cui non bastano le nostre forze, occorre la secreta azione dello Spirito. E per Paolo, il cristiano è uno che “è mosso dallo Spirito” (Rom 8,14).