Beato Domenico Barberi

Con la costituzione della Chiesa d’Inghilterra da parte del re Enrico VIII nel XVI secolo per i cattolici inglesi fedeli al Papa iniziò un drammatico periodo di persecuzioni e martirii, di guerre civili legate alla successione al trono, di calunnie ed infine di discriminazione sociale e civile. Le funzioni cattoliche (“Roman catholic” per gli “anglicani”) erano vietate, gli irriducibili seguaci del Papa, chiamati dispregiativamente “papist”, potevano solo celebrare di nascosto, non potevano occupare cariche pubbliche o militari, acquistare proprietà terriere, ereditare.

Alla fine del XVIII secolo, sotto la spinta dei cattolici dell’Irlanda, le discriminazioni venivano gradualmente alleggerite. L’atto più significativo di questo processo, l’ “Emancipation Act” fu legiferato nel 1829, nonostante la forte opposizione del re e di parte del Parlamento e si arrivò alla completa abolizione solo nel 1871. Nonostante ciò e nonostante il movimento ecumenico ancora ai giorni nostri i cattolici romani si possono sentir dare del “papista” in certi ambienti protestanti.

C’è da immaginarsi con quale clima fosse accolto un piccolo missionario da Viterbo, un remoto borgo dello Stato Pontificio, che nel 1840 venisse inviato in missione nel centro dell’Impero Britannico, l’allora incontrastata potenza egemone mondiale dal punto di vista militare, industriale, politico e culturale (Cambridge e Oxford). I viaggi all’estero del pastorello della Palanzana, il domo vulcanico che sovrasta la cinta di mura medievali della città, si erano fino ad allora spinti nello Stato del Ducato di Toscana e forse fino al Regno di Sardegna, paese d’origine del fondatore della congregazione della Passione, san Paolo della Croce. Domenico Barberi, questo il nome del nostro eroe ha lasciato poche tracce di sé nella sua città natale di Viterbo, dove visse la sua giovinezza di anonimo orfanello, contadinello, semianalfabeta, gracilino, esitante sulla sua vocazione personale.

Pellegrinaggio Ass. Beato Domenico Barberi a LondraMa “Meco della Palanzana”, questo il suo soprannome, aveva ricevuto una chiamata spirituale a operare per la conversione dei popoli del Nord e, a vent’anni, una matura fede religiosa che lo portò ad entrare nella Congregazione dei Passionisti, dove aggiunse la sua alla chiamata del fondatore alla missione in Inghilterra.

Bàrberi riceve la conversione al cattolicesimo di Newman
Bàrberi riceve la conversione al cattolicesimo di Newman

Il suo percorso in religione è tutta una edificante storia di traguardi raggiunti con caparbietà ed umiltà, in un sorprendente contrasto col pastorello della Palanzana. Divenne infatti un dotto filosofo e teologo, un appassionato ed efficace predicatore, un pastore di anime, un instancabile lavoratore nella vigna del Signore, con una marcia in più: la convinzione, indotta da locuzioni e visioni, della sua missione di convertire l’Inghilterra. A questo scopo non mancava di approfittare di ogni occasione per avere contatti con gli inglesi di passaggio o per via epistolare, con speranze alternate a delusioni, ma sempre con il suo amore per quelli che chiamava “fratelli separati”. Anche il suo incarico, all’ultimo momento, ad aprire veramente una missione passionista in Inghilterra ha del prodigioso.

Il resto è tutta una affascinante storia di difficoltà e di realizzazioni, di diffidenze e di incontri provvidenziali, di discriminazioni e di conversioni. Solo per entrare nel suo campo di missione dovette attendere un anno a Ere (in Belgio) che la diffidenza e i pregiudizi delle storiche famiglie cattoliche fossero vinte grazie alle insistenze di alcune illuminate gerarchie, ma non senza distinguo e limitazioni, come il divieto di indossare l’abito passionista. Le cronache ricordano insulti e lancio di sassi, a cui padre Domenico rispondeva con il suo atteggiamento edificante di umiltà o di umorismo, a secondo i casi. La sua prima apparizione per un sermone fu accolta da un coro di lazzi e scherni; la sua reazione fu di mettere a nudo il suo cuore: “La maggior parte di voi non era ancora nata quando io desideravo di vedervi e di fare qualcosa per voi… Sono 28 anni che aspettavo il momento di essere in mezzo a voi… Ora sono proprio al centro di ogni mio desiderio terreno. Ora non ho da fare altro che impegnarmi totalmente, anima e cuore, tutta la mia vita, a gloria di Dio, per il vostro bene spirituale”

Pellegrinaggio Ass. Beato Domenico Barberi a LondraPadre Domenico della Madre di Dio lavorerà otto anni nella realizzazione di questo desiderio, tra difficoltà, delusioni, realizzazioni incredibili, conversioni eccellenti: un vero fiore della nuova primavera spirituale in Inghilterra. La sua vita si fermerà mentre era al centro del suo desiderio, il suo cuore cederà in un viaggio ferroviario della sua incessante spola tra tutte le fondazioni strategicamente distribuite nelle West Midlands tra Londra e Manchester. Il suo carisma ancora aleggia in quella parte di Inghilterra dove ha predicato l’amore di Dio per tutti i fratelli: cattolici resilienti e nuovi, immigrati irlandesi e residenti locali, cattolici e anglicani. Non per niente il suo più famoso discepolo, ora canonizzato da Papa Francesco, era una promessa della chiesa anglicana, il prof John H. Newman che volle fare la sua abiura ai piedi del povero pastorello della Palanzana.

Sono circa 150 anni che la Chiesa cattolica “romana” ha ottenuto l’emancipazione in Inghilterra, la deriva materialistica e consumistica, già allora presente, si è enormemente aggravata, ma se un argine di bene spirituale ancora regge in quelle regioni, questo ancora oggi si fonda sulla figura del passionista viterbese.

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