Donne maltrattate, abusate, dimenticate, uccise. Questa è la triste realtà che molte di loro, tante, subiscono ogni giorno. Eppure non hanno mai smesso di esserci, anche perché, purtroppo, la violenza sulle donne in lockdown non ci è mai andata, anzi.
La quarantena dello scorso marzo e quella attuale rappresentano uno dei momenti più rischiosi, specialmente per quelle donne che sono costrette a stare in casa con i loro aguzzini.
La fase del lockdown ha ridotto il numero delle volontarie, anche loro ristrette in casa, i fondi non bastano, non garantiscono i servizi.
La situazione era così: il supporto garantito dalle volontarie via telefono ed online, strumenti inadeguati e molto spesso in presenza dei mariti o compagni delle vittime.
Donne in gabbia, protagoniste loro malgrado di un “un flagello mondiale”, come è stata definita dall’ONU, la violenza compiuta da uomini di tutte le classi.
È sempre più forte l’esigenza di adeguate e mirate leggi, ma soprattutto di forme di prevenzione e di educazione, per sradicare sul nascere questo preoccupante fenomeno.

Perché come disse nel 2018, in un videomessaggio su Tv2000 rivolto alla Chiesa, il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Gualtiero Bassetti: “Chi maltratta una donna rinnega e sconfessa le proprie radici perché la donna è fonte e sorgente della maternità. È una specie di sacrilegio massacrare una donna. La violenza contro le donne sta diventando sempre più un’emergenza anche a livello nazionale che va combattuta a vari livelli”.
Foto tratte dal web
Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it ed è attualmente corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.