Aveva un cuore così grande e un’anima capace di armonizzare il divino con l’umano, che se ne trova traccia anche nelle sue poesie”. Ad esprimersi così è il vaticanista Rai Raffaele Luise, presidente dell’ UCSI Lazio, parlando di Papa Giovanni Paolo II, nell’intervista di Paolo Vites.
Sono trascorsi già 13 anni da quel sabato 2 aprile 2005, quando alle 21:37 Papa Giovanni Paolo II, oggi santo, dopo giorni di agonia, lascia l’umanità in un profondo silenzio di morte. Il primo Papa dell’Est Europa, eletto nel 1978, muore dignitosamente da ogni parte del mondo esplode un coro: “Santo subito”.
Nella sua ultima fase della vita, il 264esimo Pontefice della Chiesa Cattolica, diventa l’icona della sofferenza fragile, ma dignitosa.
Non a caso, il decano dei vaticanisti Rai, Raffaele Luise lo definisce “Il santo che ha preso il mondo per mano, il pontefice che ha umanizzato nel senso più spirituale la sua missione, avvicinandola a tutti gli uomini“.
E Giovanni Paolo II, infatti, lascia un indelebile segno in ogni parte del mondo. Lo lascia anche a Viterbo, durante la sua visita di 34 anni fa.
“Valeva la pena per un Papa venire a Viterbo per vivere questa giornata così piena della storia del passato”, questo afferma l’uomo di bianco vestito con drappo rosso, dalla finestra di Palazzo dei Priori, dinanzi alla Macchina di santa Rosa “Spirale di fede”.
Era proprio il 27 maggio del 1984, quando i Facchini regalano al Pontefice l’emozione di un trasporto straordinario in suo onore. Una giornata intensa che si conclude proprio con quell’ appuntamento in Comune. Iniziata con la visita ai detenuti del carcere di santa Maria in Gradi, con un discorso espresso guardando negli occhi i suoi interlocutori, come ricorda chi era lì, dove sostiene “Di non poter dare loro la libertà”, ma invitandoli a confidare in “Gesù il liberatore“.
Piove in quel giorno di fine maggio, eppure i Viterbesi sono lì ad attenderlo, ad esultare con lui, a pregare con lui. Il Papa sbaglia il nome della Patrona: la chiama Rita. Definisce i Facchini di Santa Rosa “uomini forti”, incorona la Madonna della Quercia.
Ha per tutti un sorriso, ascolta, prega.
Con Lui, la figura del Papa riassume quella connotazione più umana, a servizio dell’altro, in giro per il mondo. Il suo è un pontificato caratterizzato dai Viaggi apostolici, soprattutto nei paesi dell’ Est europeo, tanto da sancire la fine dei regimi comunisti, rinnovando così l’impegno della Chiesa per la pace nel mondo. Storico il suo viaggio nel 1998 a Cuba e l’incontro con il ‘leader maximo’ Fidel Castro.
(Foto di San Giovanni Paolo II tratta dal Web)

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it. Corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo e varie questure delle province del Lazio. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa. Collabora anche con le testate online Il punto quotidiano.it e Ponte Adriatico.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale. Socia Anps, Associazione Nazionale Polizia di Stato, socia fondatrice del Gruppo Volontari Sezione Anps Viterbo, donatrice Avis ed iscritta al Gruppo DonatoriNati della Questura di Viterbo.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.