In una società che si trasforma sempre più con ritmi veloci legati all’esserci a qualunque costo, all’effimero apparire, colpisce ed invita a riflettere, la figura di una giovane, morta a 22 anni in un incidente stradale. È Sandra Sabattini, della quale lo scorso 4 maggio ricorreva la prima memoria liturgica. Sì, perché questa ragazza, discepola di don Oreste Benzi, era stata proclamata beata lo scorso 24 ottobre scorso.
In suo onore, il 4 maggio, c’è stata una celebrazione eucaristica, presieduta nella Cattedrale di Rimini, dal vescovo Francesco Lambiasi. Tra l’altro, nel corso della Messa, è stata consegnata alla comunità di San Girolamo, la parrocchia riminese che frequentava, una reliquia della ragazza.
Questa giovane è un dono per la società, un valore aggiunto ed è considerata la prima fidanzata beata nella storia della Chiesa.
Nasce a Riccione nel 1961 e sin da bambina instaura un particolare legame con il Signore, grazie all’esempio dello zio prete don Giuseppe Bonini e della famiglia praticante che vive a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo, appunto.
Una giovane che ama dipingere, che suona il pianoforte, brava a scuola e che, inoltre, è velocista in una squadra di atletica leggera. Ha molti interessi, è attiva in diversi fronti, si potrebbe dire di lei che è la “brava ragazza della porta accanto in odore di santità”. Perché lei vive il Vangelo, in ogni suo passo.

A 12 anni incontra don Benzi, ossia il fondatore della Comunità ‘Papa Giovanni XXIII’ , la grande famiglia che dal 1968 condivide la propria vita con poveri ed oppressi, gli ultimi, per abbattere le cause dell’ingiustizia nel mondo. È questo un incontro che si rivela una folgorazione, dove Sandra Sabatini vive la sua vita in piena unione e simbiosi con Gesù, attraverso i poveri che segue nelle loro case, aiutando i tossici vittime degli stupefacenti, addirittura scendendo in piazza per ribadire i diritti delle persone disabili. Eppure è così giovane, studia Medicina ed in fondo al cuore pensa di partire in Africa come missionaria ed è anche fidanzata con Guido, con il quale vuole vivere l’amore sponsale. Eppure, qualche giorno prima di morire in quel tragico incidente, Sandra scrive: “Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo”. Parole edificanti, in una ragazza di soli vent’anni, che riesce ad andare oltre il superficiale, oltre l’apparire di una società sempre più effimera, oltre il suo stesso uniformarsi a Cristo Gesù. Il 29 aprile 198, proprio mentre sta andando per l’ennesimo incontro della Comunità “Papa Giovanni” a Igea Marina, Sandra Sabattini viene investita da un’auto.

Per tre giorni rimane in coma e poi muore a 22 anni, il 2 maggio. Secondo quanto riferito dalla madre, alcuni giorni prima di morire, racconta alla sua mamma di aver visto in sogno il suo funerale e la sua tomba con tanti fiori.
Sarà poi don Oreste Benzi a raccogliere in un diario gli edificanti pensieri di questa ragazza che rivelano un profondo cammino spirituale, un faro nel buio di un tempo così travagliato come questo che stiamo vivendo. Ne è nato un libro intitolato “Il diario di Sandra”.
Ed è proprio da quel diario che Stefano Vitali si converte. È la persona miracolata per intercessione di Sandra, praticamente con lui è riconosciuto lo stato di beata di Sandra Sabattini. A 40 anni è stato guarito da un tumore aggressivo al colon, ma anche per un miracolo nell’anima, che attraverso gli scritti di questa ragazza, si apre a Dio e ritrova se stesso ed oggi è padre di ben sei figli.
Don Benzi è stato un testimone diretto di questa santità dei nostri giorni: infatti c’era lui dentro l’ambulanza che portava Sandra Sabattini all’ospedale, dopo essere stata travolta da un’auto. È lui che celebra il suo funerale.
La sua breve vita non registra azioni eclatanti, ma è riuscita a vivere il quotidiano, l’ordinario seguendo gli ideali della fede, giorno per giorno. È questo il suo straordinario messaggio non solo perché è morta a 23 anni ma perché in quella breve esistenza non ha compiuto nulla di straordinario, secondo l’accezione comune e mondana di questo aggettivo. Ha invece vissuto l’ordinario secondo il grande ideale della fede.
Secondo quanto dichiarato dal cardinale Semeraro, la sua santità è stata quella di ‘aprirsi alla condivisione con gli ultimi, il mettere al servizio di Dio tutta la sua giovane esistenza terrena, fatta di entusiasmo, semplicità e grande fede’.
In fondo lei voleva solo trasmettere a chi incontrava l’amore del Signore.
Foto tratte dal web

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it. Corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo e varie questure delle province del Lazio. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa. Collabora anche con le testate online Il punto quotidiano.it e Ponte Adriatico.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.