Notizie circolanti da tempo a Viterbo e non solo e ora rese pubbliche da un quotidiano nazionale, hanno posto all’attenzione di molti quanto sta accadendo all’Eremo di Sant’Antonio alla Palanzana, dove si sono arroccati esponenti di una setta scismatica che di quel luogo ha usurpato l’eredità spirituale e ha pervertito il magistero della rifondatrice, quella Tommasina Alfieri che fu una delle espressioni più alte del laicato cattolico del Novecento e un’anticipatrice per molti aspetti del Concilio Vaticano II.
Sosta e Ripresa, che da Tommasina Alfieri fu fondata, in quell’Eremo è stata prodotta per decenni, prima che se impadronissero persone che, vivente l’Alfieri, mai vi avevano posto piede. Il che in sé sarebbe poco, se fin da subito non avessero infangato il nome suo e della Familia Christi, l’opera laicale da lei fondata e trasformata in una setta di pseudo chierici, poi sciolta dalla Santa Sede.
Da quanto sempre scritto su questa testata, appare chiaro cosa pensiamo io che questo giornale dirigo e chi oggi ne è di fatto l’editore, quel Mario Mancini, che di Tommasina Alfieri è l’erede autentico, di quanti oggi in quell’Eremo sono asserragliati – sbarrando i cancelli a chiunque non appartenga alla loro perversione – e della presenza in esso di un vescovo scismatico che chiama Papa Francesco falso titolare della Cattedra di Pietro.
Di recente, tra l’altro, è stato espresso senza possibilità di equivoco nel mio editoriale del 26 dicembre scorso, che pure tratta di vicende generali e di minacce alla Chiesa, senza scendere della vicenda specifica dell’Eremo.
Ma la direzione di Sosta e Ripresa, quell’Eremo com’era e cosa doveva rimanere vuole che i suoi lettori sappiano. E reputa a questo scopo utile farlo raccontare da colei che lo aveva ricreato e ne aveva ispirato la bellezza fisica e morale oggi dispersa. Lo faremo nei prossimi giorni.
Direttore Responsabile
Giornalista professionista, ha lasciato a fine febbraio del 2016, pochi giorni dopo il suo sessantesimo compleanno, L’Osservatore Romano, il giornale della Santa Sede, dove aveva svolto la sua professione negli ultimi trent’anni, occupandosi principalmente di politica internazionale, con particolare attenzione al Sud del mondo.
Ha incominciato la sua professione giornalistica nel 1973, diciassettenne, a L’Avanti, all’epoca quotidiano del Partito Socialista Italiano, con il Direttore Responsabile Franco Gerardi. Nello stesso periodo, fino al 1979, ha collaborato con la rivista Sipario e ha effettuato servizi per l’editrice di cinegiornali 7G.
Ha diretto negli anni 1979-1980 i programmi giornalistici di Radio Lazio, prima emittente radiofonica non pubblica a Roma, producendovi altresì i testi del programma di intrattenimento satirico Caramella.
Ha poi lavorato per l’agenzia di stampa ADISTA, collaborando contemporaneamente con giornali spagnoli e statunitensi.
Nel 1984 ha incominciato a lavorare per la stampa del Vaticano, prima alla Radio Vaticana, dove al lavoro propriamente giornalistico ha affiancato la realizzazione, con altri, di programmi di divulgazione culturale successivamente editi in volume.
All’inizio del 1986 è stato chiamato a L’Osservatore Romano, all’epoca diretto da Mario Agnes, dove si è occupato da prima di cronaca e politica romana e italiana. Successivamente è passato al servizio internazionale, come redattore, inviato e commentatore. La prima metà degli anni Novanta lo ha visto impegnato in prevalenza nel documentare i conflitti nei Balcani e negli anni successivi si è occupato soprattutto del Sud del mondo, in particolare dell’Africa, ma anche dell’America Latina.
Su L’Osservatore Romano ha firmato circa duemila articoli sull’edizione quotidiana e su quelle settimanali. Ha inoltre contribuito alla realizzazione di alcuni numeri de I quaderni de L’Osservatore Romano, collana editoriale sui principali temi di politica, di cultura e di dialogo internazionali.
Collabora con altre testate, cattoliche e non, e con programmi d’informazione radiofonica e televisiva.
È Direttore Responsabile, a titolo gratuito, della rivista Sosta e Ripresa.
Ha insegnato comunicazione e politica internazionale in scuole di giornalismo e ha tenuto master di secondo livello, come professore a contratto, in Università italiane. Ha tenuto corsi, seminari e conferenze in Italia e all’estero. Ha tenuto corsi sull’attività diplomatica della Santa Sede in istituti superiori di cultura in Italia.
È autore di saggi, romanzi, raccolte di poesie, diari di viaggio, testi teatrali. Sue opere sono riportate in antologie poetiche del Novecento.
È tra i fondatori dell’Associazione Amici di Padre Be’ e della Fondazione Padre Bellincampi ONLUS, che si occupano di assistenza all’infanzia, e dell’associazione L.A.W. Legal Aid Worldwide ONLUS, per la tutela giurisdizionale dei diritti dell’uomo. Ha partecipato a progetti sociali per la ricostruzione di Sarajevo. È stato promotore e sostenitore di un progetto di commercio equo e solidale realizzato in Argentina.