Il mandorlo vecchio

 

Chi è che all’Eremo non conosce il “mandorlo vecchio”? Ci si passa a vista, salendo alla Chiesa e lo si vede bene attraverso un grosso cancello di legno, a fianco.

Il mandorlo vecchio, il povero mandorlo vecchio!

Molti anni fa, forse venti, si vide la sua chioma intristirsi e piano piano il tronco piegarsi. Che succedeva? Di lì a poco affiorarono le radici, contorte e nodose… il mandorlo si sradicava da sé!

Già; per alcuni mesi si era impastata la calce per i lavori lì, proprio vicino al suo tronco e si vede che lui non si teneva più saldamente alla terra, bagnata e smossa.

E s’era piegato e le radici venivano al sole…

Si fece consiglio. Il mandorlo pareva perduto e si parlò di taglio… No! bisognava tentare di salvarlo invece, anche se la sua piegatura verso terra cresceva a vista d’occhio e le radici erano sempre più alte e gibbose a fior di terra.

Così si fece una operazione di ortopedia. Dei grossi pali robustissimi furono confitti nel suolo per prendere di sotto in su i rami più grossi e sostenerli puntellandoli. Terra fresca e ricca copri le radici.

Il mandorlo rispose appoggiandosi senza sforzo ai pali amici che erano duri, ma non ferivano il tronco perché si era messa paglia nel punto dell’impatto.

E la vita per l’infermo continuò. I rami gettarono nuove foglie e a primavera si riempirono di fiori e poi di mandorle belle, grosse, a guscio tenero. Era sempre pendente, ma non impietosiva più…

Ancora oggi i sostegni stanno sempre lì con lui e sempre attenti. Mesi fa se ne levò uno perché il mandorlo ne poteva fare a meno da quella parte. Ma chi lo sa se avranno sofferto del distacco?

L’albero vivo si appoggia a tronchi morti e questi si ravvivano servendo la vita… che bella amicizia!

Penso che sarà un’amicizia fedele che durerà… ne sono passati già venti di anni! Pare che il mandorlo ormai avrà bisogno fino alla sua fine di essere sostenuto; non sarebbe prudente lasciarlo a reggersi da solo, con i grandi venti che turbinano sovente intorno all’Eremo.

E poi perché? Piace tanto quell’angolo. Quando a primavera il mandorlo è tutto un mazzo di fiori bianchi, stupisce. Di chi sono quei fiori? Del mandorlo o dei suoi puntelli? Niente, sono di tutti e due, ormai.

E passandogli vicino vien fatto di carezzargli il tronco e di riflettere; mai emettere sentenze di morte! anche se tutto va a piegarsi verso terra… farsi umili puntelli… per caricarsi addosso una parte del peso che abbatte l’altro… ma mai sentenze di morte! Il mandorlo vive!

Uno sguardo che accarezza la memoria. Dagli scritti di Tommasa Alfieri. Ed. Amici della Familia Christi 2010 Viterbo pag. 119)

(Continua)

Condividi