La partecipazione alla Messa domenicale resta il cuore e il fulcro della vita cristiana. Sosta e Ripresa intende offrire ai propri lettori un contributo di riflessione sulla liturgia domenicale, nella convinzione che “spezzare la Parola” del Signore è indispensabile per meglio partecipare alla sua mensa eucaristica.
In questo cammino per il resto dell’anno liturgico ci accompagnerà don Gianni Carparelli.
22 agosto 2021, XXII Domenica del Tempo Ordinario. – Anno B
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (Mc, 7)
Questo popolo mi onora con le processioni… mi onora con le feste patronali… mi onora con oggetti d’oro e d’argento… mi onora inginocchiato davanti all’altare… mi onora costruendo templi ricchi di arte… mi onora cantando in coro… mi onora collocando statuine nelle case… mi onora addobbando le chiese… mi onora … mi onora…
Mi onora? No! Non è questo l’onore che mi onora. Almeno a me non serve. Forse ad altri, ma non a me. Il regalo che mi fa piacere ricevere è vedere la mia creazione rassomigliare sempre più a me e alla mia vita. Vorrei che questo universo rassomigli a “quel giardino” di cui anche voi avete intuito l’esistenza, ma in continua creazione e formazione, e che avete descritto in uno dei libri che considerate sacri, ma che non riuscite a vivere e a mettere in pratica.
Giacomo, un mio amico o chi per lui, ve lo ha anche scritto in una lettera più o meno negli anni 80 del primo secolo dell’era che chiamate cristiana: “… siate di quelli che mettono in pratica la parola… religione pura e senza macchia davanti a Dio è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo”. Non credo debba dirvi chi, oggigiorno, sono gli orfani e le vedove o i sofferenti. Li abbiamo accanto a noi. E non lasciamoci contaminare da una mentalità, ne siamo circondati, che parla, parla e parla… ma è poi indifferente quando si tratta di decidere pensando al bene degli altri.
Fatemi diventare il vostro cibo e la vostra bevanda.
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