Spezzare la Parola, pH Laura Ciulli

La partecipazione alla Messa resta il cuore e il fulcro della vita cristiana. Sosta e Ripresa intende offrire ai propri lettori un contributo di riflessione sulla liturgia festiva, nella convinzione che “spezzare la Parola” del Signore è indispensabile per meglio partecipare alla sua mensa eucaristica.

Padre Ubaldo Terrinoni pH Laura Ciulli
Padre Ubaldo Terrinoni

In questo anno liturgico (A) incentrato soprattutto sul Vangelo di Matteo, ci guida e ci accompagna in questo cammino padre Ubaldo Terrinoni OFM Capp da tempo firma importante e preziosa di Sosta e Ripresa, al quale la Direzione esprime gratitudine per questo ulteriore servizio.

Domenica 3 settembre 2023, XXII domenica del tempo ordinario – Anno A

“PRENDA LA SUA CROCE…!” Mt 16, 21-27

Gesù Latera pH Laura Ciulli Dove è collocato il discorso sulla croce? Tra due eventi straordinari: quello di Cesarea di Filippo (dove Pietro afferma che Gesù è il Messia 16,13-20) e quello del Tabor (dove Gesù si trasfigura ed è presentato come il prediletto del Padre 17,1-9). I Dodici si trovano, per la prima volta, alle prese con lo sconvolgente discorso di Gesù sulla croce: croce per lui (16,21-23) e croce per i suoi discepoli (16,24-28). A questo punto, i Dodici avrebbero potuto liberamente separarsi dal Maestro e tornare alla vita di un tempo ed invece confermano la loro scelta della sequela. Scelgono di continuare a stare con lui. E Gesù presenta a loro tre indicazioni di via.

La prima: Rinneghi se stesso! Questa è una di quelle esigenze evangeliche dure, paradossali, sconvolgenti. Il discepolo deve saper prendere le distanze dalla vita precedente; comporta l’impegno di non riconoscersi più in quello che egli è stato finora. La frase di Gesù esige un capovolgimento radicale nel proprio modo di vivere, di pensare, programmare, agire; è la rinuncia al proprio progetto personale per accogliere quello del Maestro. Insomma, l’espressione implica il difficile impegno di togliere il mio “io” dal centro delle attenzioni e preoccupazioni e sostituirlo con Dio. Ovviamente tutto questo comporta una “morte”; si richiede di morire alla propria logica, alle proprie abitudini, ai punti di vista, aspirazioni, ideali, sogni, desideri ecc.

La seconda indicazione: Prenda la sua croce! Questa è una frase usata e abusata nella letteratura religiosa dei nostri giorni. La croce d’oro, d’argento, di ferro o di legno col portarla addosso l’abbiamo ridotta a un semplice oggetto ornamentale. Di qui la frase “prendere la croce” è diventata un modo di dire che non costa niente e non…impegna più! Ed invece il discorso della croce… non subito si capisce e si accetta, anzi, a tutta prima, provoca reazione, ribellione, disorientamento, scandalo. Infatti, l’evangelista presenta Pietro che reagisce maldestramente al primo annuncio della Passione (Mt 16,22-23).

Prenda! Il Maestro non ci invita a costruirci una croce, ma a prenderla perché è già preparata; si tratta soltanto di caricarmela sulle spalle. “La sua croce!”. Occorre dare rilievo al pronome possessivo “sua”. Ciò vuol dire che si sta parlando della mia croce, non di quella di un altro, né di una croce improvvisata o rimediata all’ultimo momento, né della croce scaricata ai miei piedi da qualcuno che non ce la faceva più. Si tratta invece della mia croce, di quella che il Signore ha preparato da sempre per me. È già pronta! È una misura di dolore preparata per me; sono ore di Getsemani che solo io devo vivere e che non posso rimandare ad altra data. È il momento solenne e misterioso della mia via crucis.

La terza indicazione: E mi segua! L’impegno di seguire Gesù non è un fatto episodico, frammentario; cioè non sono chiamato a seguirlo soltanto per qualche ora del giorno o per qualche periodo della vita. Tutt’altro! La sequela mi lega indissolubilmente come discepolo al Maestro per una comunione intima, profonda, vitale. Egli vuole realizzare con me una vita con-divisa, cioè dividere tutto con me: ideali, affetti, lavoro, amicizie, ansie, prove, sofferenze ecc.

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