Spezzare la Parola Laura Ciulli

Domenica 9 giugno 2024, X domenica Tempo ordinario (Anno B) 

TUTTO L’UOMO È RISANATO Mc 2, 1-12

Gesù

Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.

Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliolo ti sono rimessi i tuoi peccati”.

Gesù è giunto a Cafarnao e subito è un accorrere di gente; la sua visita provoca dovunque un assembramento di folla che vuole vederlo e ascoltarlo. Alcuni uomini tentano inutilmente di farsi largo per arrivare da lui portando un paralitico. Allora ricorrono a uno stratagemma: salgono sulla terrazza, scoperchiano il tetto (costituito da terra, rami e canne) e calano il lettuccio fino ai piedi di Gesù. Si tratta precisamente del kràbatos, un “pagliericcio”, era il letto dei poveri.

Gesù, “vedendo la loro fede”, è profondamente commosso. La fede è sempre il presupposto indispensabile per il miracolo, e dunque non manca nulla perché egli agisca. E rivolto al paralitico con accenti di tenerezza, gli dice: “Figliolo, ti sono rimessi i peccati!”. La costruzione letterale passiva lascia intendere che è Dio che perdona, infatti era dottrina ferma che solo Dio poteva rimettere i peccati. E Gesù rivendica per sé quel potere esclusivamente divino. Dunque, chi è Gesù…?

“Ci sono alcuni scribi là seduti…”. Gli scribi al tempo di Gesù erano le uniche persone colte, erano designati come i soferim “gli uomini del libro” in quanto erano gli unici capaci di leggere e di interpretare le Scritture. E tuttavia, è davvero sorprendente notare che l’evangelista Marco non mette mai sulle loro labbra una citazione biblica. Questi, sulla base delle loro certezze consolidate, concludono che Gesù “bestemmia”.

Gesù, svelando i pensieri degli scribi, si rivolge direttamente a loro: “perché pensate così nei vostri cuori. Che cosa è più facile dire al paralitico: “ti sono rimessi i peccati, o dire: alzati, prendi il tuo pagliericcio e cammina?”. Peccato!!! Sono proprio a un passo dalla scoperta della identità di Gesù e invece una volta ancora scelgono di rintanarsi nella loro vecchia armatura. La guarigione dalla paralisi è il segno evidente che anche i peccati sono stati perdonati. Ma gli intellettuali si difendono da tutto ciò che è nuovo. Non è affatto priva di sarcasmo la dichiarazione che il Pronzato fa di loro: “lo scriba accetta di imparare solo ciò che sa già”.

La reazione festosa della folla è immediata e coinvolgente: “quello se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile”. Alcuni anni più tardi, l’apostolo Paolo scriverà nella Lettera ai Colossesi confermando il perdono dei peccati anche per tutti noi: Il Padre “ci ha sottratti al potere delle tenebre e ci ha trasportati nel Regno del suo Figlio diletto, per mezzo del quale abbiamo la redenzione e la remissione dei peccati” (Col 1,14).

Ancora oggi l’uomo, ogni uomo fa quotidianamente l’esperienza della liberazione dal male e dal Maligno e viene reintegrato nella comunione ecclesiale come conferma anche il Vaticano II: “l’uomo è certamente posto sotto la schiavitù del peccato, ma da Cristo crocifisso e risorto, con la sconfitta del Maligno, è liberato e destinato, secondo il proposito divino, a trasformarsi e a giungere al suo compimento” (GS, 2). Solo Cristo Gesù può compiere questa liberazione totale, e unicamente lui può addossarsi le nostre colpe per essere e sentirci veramente liberi.

Nota della Direzione

La partecipazione alla Messa resta il cuore e il fulcro della vita cristiana. Sosta e Ripresa intende offrire ai propri lettori un contributo di riflessione sulla liturgia festiva, nella convinzione che “spezzare la Parola” del Signore sia indispensabile per meglio partecipare alla sua mensa eucaristica. Anche in questo anno liturgico (B) incentrato soprattutto sul Vangelo di Marco, ci guida e ci accompagna in questo cammino padre Ubaldo Terrinoni OFM Capp da tempo firma importante e preziosa di Sosta e Ripresa, al quale la Direzione rinnova la gratitudine per questo servizio.

Foto tratta dal web

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