Uno dei servizi di alto valore di Tv2000, l’emittente controllata dalla Conferenza Episcopale Italiana, è senza dubbio la programmazione della diretta da Lourdes della recita del Rosario alle 18:00. Migliaia di fedeli partecipano così, attraverso lo strumento televisivo, alla preghiera quotidiana davanti alla grotta di Massabielle, quella delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous, canonizzata da papa Pio XI nel 1933, grotta dalla quale sgorga l’acqua, che ha prodotto guarigioni miracolose e che soprattutto è meta di milioni di pellegrini da ogni parte del mondo.

Card. Fortunato FrezzaPer gli abitanti della Tuscia sintonizzati giovedì scorso, 14 dicembre, alle 18.00 su TV2000 è stata una lieta sorpresa trovare presente alla recita del Rosario a Lourdes il cardinale Fortunato Frezza, creato e pubblicato tale (recita così la formula canonica) da Papa Francesco nel Concistoro del 27 agosto 2022, con l’attribuzione del titolo della diaconia di Santa Maria in Via Lata.

Il cardinale Frezza, nato a Roma nel 1942, è infatti legato profondamente alla Tuscia. I suoi genitori, Adelmo e Rosa, erano infatti originari di Montecalvello, oggi frazione di Viterbo, da cui dista una ventina di chilometri, ma all’epoca frazione della vicina Grotte Santo Stefano allora parte della ormai soppressa diocesi di Bagnoregio. E fu proprio l’ultimo vescovo di Bagnoregio, Luigi Rosa, ad ordinarlo sacerdote nel 1966 a Sipicciano, frazione di Graffignano, un altro comune della Tuscia, dopo ha compiuto i suoi studi nel seminario minore di Bagnoregio e nel seminario maggiore di Santa Maria della Quercia a Viterbo. Per inciso in quest’ultimo si sono formati altri due cardinali: Angelo Comastri e Fernando Fioroni.

Cardinale Fortunato Frezza
Frezza Card. Fortunato

Il cardinale Frezza, dopo aver conseguito la licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e ha ottenuto la laurea in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma con una tesi filologica sul libro del profeta Michea, è stato docente di sacra scrittura in diversi istituti teologici, tra gli altri quello dei salesiani in Terra Santa, è autore di numerose pubblicazione, soprattutto di carattere biblico. Tra le sue opere letterarie è da ricordare anche la composizione dell’inno in latino   per santa Francesca Romana nel 2008, in occasione del IV centenario della canonizzazione.

Dopo gli anni di servizio pastorale come parroco, ha ricoperto numerosi incarichi per la Santa Sede. Tra quelli di altro tipo c’è persino l’essere stato cappellano di una squadra di calcio, la Roma, e di celebrare la Messa nel centro di allenamento, il che gli dava modo di aiutare i calciatori e tutto il personale a crescere anche nell’educazione cristiana.

Ma più di tutto afferma di sentirsi un parroco per vocazione: «l’ho fatto per quasi 18 anni», disse in un’intervista ad Avvenire. E chi ha avuto modo di ascoltare le sue omelie, come chi scrive queste righe, vi ha sempre percepito l’amore per il Verbum Dei, della Parola di Dio, di questo biblista con tanto di cuore.

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