Riflettere al bene
Nota del direttore responsabile: in questi giorni di tanti restringimenti – per molti anche per l’agire e operare il bene – Sosta e Ripresa intende offrire ai suoi lettori, insieme al lavoro di quanti questoLeggi tutto →
L'arcivescovo Marchetto ha compiuto ottant'anni lo scorso 28 agosto. È nato infatti in quella data del 1940 a Vicenza, dove è stato ordinato sarerdote a 24 anni, e ben presto chiamato a Roma per lavorare nella Segreteria di Stato vaticana e nelle Rappresentanze pontificie di Zambia e Malawi, Cuba, Algeria, Tunisia, Marocco e Libia, Portogallo, Zimbabwe. Nel 1985 viene nominato e consacrato arcivescovo (del titolo storico di Astigi, oggi Ecija, in Andalusia). Diventa nunzio apostolico, con il primo incarico in Madagascar e Mauritius, La Réunion, Mayotte, Isole Comore, seguito da quelli in Tanzania e poi in Bielorussia.
Rientrato a Roma, soprattutto a causa di una patologia difficile che vince, resta per qualche tempo con la "strana" qualifica di nunzio a disposizione.
Riprende il servizio attivo con la nomina prima a Osservatore permamente della Santa Sede presso la Fao, il Pam e l'Ifad, le agenzie dell'Onu con sede a Roma che si occupano in senso lato di agricoltura e alimentazione, poi a segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei Migranti e degli Itineranti.
Presenta le dimissioni a Papa Benedetto XVI nel 2010, a settant'anni come è prerogativa dei nunzi apostolici, per dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi, già più che fecondi, sul Concilio Vaticano II, che fanno ragione sia delle "fughe in avanti" di alcuni commentatori, sia degli arroccamenti di tanti "tradizionalisti" o peggio che confondono i propri pregiudizi, il proprio clericalismo antistorico, con una presunta fedeltà alla Chiesa. Del Concilio Papa Francesco lo ha definito il più grande ermeneuta. Lo stesso Papa Francesco quattro anni dopo lo ha voluto membro della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli.
L'arcivescovo Marchetto è stato ed è dunque moltre cose: un grande diplomatico, uno storico di assoluto valore, una voce significativa del cattolicesimo in questioni vitali - forse le più importanti nella nostra epoca- quale la lotta alla fame e la situazione dei migranti.
La sua bibliografia è troppo lunga per essere riportata completamente. Ai ponderosi volumi sul Concilio da lui firmati si affianca "Primato pontifio ed episcopato. Dal primo millennio al Concilio Ecumenico Vaticano II. Studi in onore dell'arcivescovo Agostino Marchetto a cura di Jean Ehret",
Da citare altresì il libro intervista "Agostino Marchetto. Chiesa e migranti. La mia battaglia per una sola famiglia umana", realizzato con Marco Roncalli.
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Nota della direzione: il titolo è quello dell’internento di questa sera dell’arcivescono Agostino Marchetto all’interessante confronto online indetto da Alleanza Cattolica su “La recezione del Concilio Vaticano II” (ore 20,30 live facebook). Il testo èLeggi tutto →
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