Lo splendido coro nell’abside del santuario viterbese de La Quercia ha fatto da cornice, venerdì scorso 17 novembre, a un incontro su don Dante Bernini e sulla sua eredità spirituale sempre presente tra quanti ebbero modo di incontrarlo, anche e forse soprattutto nella diocesi di Viterbo della quale era originario. Né luogo poteva essere più adatto a questa occasione, voluta dagli amici del Lyons per parlare di questa figura luminosa, traendo spunto del libro “il Giorno Ottavo (nelle dimore dove poter “incontrare” don Dante Bernini) del quale è autore chi scrive queste righe e fu alunno di questo maestro di vita e di fede. “Giorno Ottavo” perché nella riflessione mistica è “il giorno dopo il sabato”, giorno della resurrezione, del cammino verso la resurrezione, giorno da costruire nella e con la vita terrena.
Un luogo dunque significativo, perché nel santuario mariano de La Quercia, il borgo dove era nato il 20 aprile del 1922, don Dante era stato battezzato, aveva ricevuto i sacramenti della fede, era stato ordinato sacerdote e poi vescovo. A La Quercia si ritirerà a vivere i suoi ultimi anni nel silenzio e nell’umiltà. Qui ci fu il 27 settembre 2019 il suo dies natalis, quello del passaggio dalla vita terrena al mistero dell’eternità con Dio. Nel santuario il giorno dopo furono celebrate le sue esequie di fronte a una folla immensa. Qui è la sua tomba nella cappella dei vescovi viterbesi.
Don Dante ha lasciato un segno in tanti: gli alunni, gli amici della Fuci, la diocesi di Velletri e Segni e quella di Albano delle quali fu vescovo, la Chiesa intera e il mondo della pace, le missioni in Africa (Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone). Don Dante è anche esempio della Chiesa che corre verso il futuro, come ci indica Papa Francesco, che gli telefonò nel pomeriggio del 22 luglio 2019, per fare due chiacchiere con l’allora vescovo più anziano d’Italia.

Sulla sua spiritualità, che guida ora tanti suoi amici, ha parlato il professor Rizzacasa, suo alunno prediletto, con chiarezza e calore affettuoso.
Al “taglio spirituale” dell’incontro è stato di aiuto anche un bellissimo video preparato da Gianni Quatrini, con un meraviglioso sottofondo musicale di Marco Sensi, musicista dalle note gentili e profonde. Personalmente amo incontri del genere, perché penetrano nell’anima e nella vita e lasciano un segno, non solo un ricordo. Un giorno qualcuno dirà che don Dante è “venerabile”, “beato”, “santo”. Per me e molti già lo è.
Le foto sono di Mario Mancini
Nato a Viterbo nel 1942. Studi classici a Viterbo. Specializzazione in Teologia presso il Laterano e in Scienze della Educazione presso l’Università Salesiana a Roma. Negli anni 1970-75: Insegnante di psicologia e pedagogia nel Seminario Regionale de La Quercia, di Religione presso l’ITIS di Viterbo, e di Etica Sociale e Deontologia presso la scuola di specializzazione per Fisioterapisti a Villa Immacolata di San Martino al Cimino (Vt). Nel 1975 parte per il Brasile dove ha svolto il suo servizio nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima e nella baraccopoli (favela) di San Carlos. Nello stesso tempo fu invitato (visiting professor) a insegnare Etica Sociale e Introduzione al Cristianesimo nel biennio universitario della Università Cattolica (PUC) di Rio de Janeiro, e come terapeuta presso l’Istituto INFA, sempre a Rio de Janeiro. Ha passato mesi nella missione di Oyapoque in Amapà, sostituendo un padre del PIME malato di malaria. Dal Brasile fu invitato ad aiutare la comunità Italiana a Offenbach on Main (Germania) e poi in Canada (Toronto, Montreal. Vancouver), dove iniziò un programma di Comunità terapeutica per giovani con problemi di dipendenza da sostanze. Il programma è conosciuto come caritas.ca/school of Life. Per le persone affette da problemi di salute mentale o doppia diagnosi diede vita al programma Mens Sana, e per le ragazze, insieme alle suore passioniste, al programma Mater Dei, ora conosciuto come “sister carmelina’s home for women”. Ha anche prestato servizio pastorale in diverse parrocchie multilingue: italiano, inglese, portoghese e spagnolo. Il suo lavoro di terapia delle dipendenze “High on Life”, è stato pubblicato con la collaborazione di Michael Tibollo, ministro della sanità (per le dipendenze e la salute mentale) in Ontario-Canada. Il lavoro delle sue organizzazioni ha ricevuto diverse onorificenze e riconoscimenti sia dal governo canadese che quello italiano.
È autore di più di 40 pubblicazioni in italiano, inglese e portoghese su temi come: pedagogia dell’intervento terapeutico, racconti e favole, poesie, manuali educativi per le famiglie, temi di spiritualità e religiosi. Editorialista, con centinaia di articoli, sulla stampa italo-canadese: il cittadino (Montreal nel Quebec), Il Corriere Canadese (Toronto e Ontario); ospite regolare di programmi radio (CHIN) e televisione (OMNI e Telelatino). Hanno presentato i suoi libri: i cardinali Loris Capovilla e Fortunato Frezza, i vescovi di Viterbo Dante Bernini e Lorenzo Chiarinelli, Don Luigi Ciotti, padre Ubaldo Terrinoni OFM Capp., il vescovo Pedro Casaldaliga in Brasile, il vescovo ausiliare di Toronto John Boissoneau.
Ha passato periodi più o meno lunghi in territori di missione: Uganda con amici medici del CUAMM, India (Kolkata, nelle missioni di Madre Teresa), Ecuador a Simiatug con Padre Sandro Chiecca e i Quechua, Seong- nam (Corea del Sud) nell’opera di Padre Vincenzo Bordo (Anna’s House). Infine è stato con Migrantes in Inghilterra, nella missione Italiana di Enfield.
Attualmente vive a Viterbo, dove ha prestato servizio pastorale a Canepina (Vt) e presentemente opera a Castel d’Asso (zona etrusca di Viterbo), dove segue una piccola ma attiva comunità alla ricerca di vivere il messaggio cristiano oltre le abitudini devote. Don Gianni continua a pubblicare lavori, anche provocatori, sulla Liturgia che dovrebbe essere il luogo del cambiamento della Chiesa e della sua presenza nel mondo, come scrive Benedetto XVI.
È collaboratore abituale di Sosta e Ripresa per la quale ha curato per diversi mesi la rubrica Spezzare la Parola.