Spezzare la Parola, ph laura ciulli

La partecipazione alla Messa domenicale resta il cuore e il fulcro della vita cristiana. Sosta e Ripresa intende offrire ai propri lettori un contributo di riflessione sulla liturgia domenicale, nella convinzione che “spezzare la Parola” del Signore è indispensabile per meglio partecipare alla sua mensa eucaristica.

Padre Ignazio Martelletto
Padre Ignazio Martelletto

Ci accompagna in questo cammino padre Ignazio Martelletto C.S.I.

 

 

 

26 giugno 2022, XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

“Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”

“Tu va’ e annunzia il regno di Dio”

“Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto al regno di Dio”

 (Lc, 9, 51-62)

Gesù prende la decisione di partire per Gerusalemme dove si realizzerà il fine della sua missione di salvezza dell’umanità. E ci fa capire che il vero discepolo che desidera seguirlo nella sua missione deve seguire il suo cammino con tre dinamiche scomode: itineranza, prontezza e decisione.

Seguire Cristo significa “non avere dove posare il capo”. Come dire: prima di decidere calcola bene le conseguenze: Gesù sa che ci vuole una grande libertà per stare con lui. L’unico legame deve essere Lui che si può presentare in situazioni improvvise in cui non si deve fare il calcolo dell’orologio. Pensiamo alla parabola del Buon Samaritano.  Era un commerciante in viaggio con un suo progetto, ma davanti all’estraneo morente che incontra lungo la strada mette da parte i suoi interessi e si prende cura dell’abbandonato.

Seguire Cristo significa accogliere la parola di Gesù “seguimi” con la prontezza di Levi, l’esattore delle tasse che lascia il banco del lavoro e prepara una grande festa perché si sente finalmente compreso e realizzato dalla chiamata di Gesù. Intuisce che Gesù che lo chiama è il Messia tanto atteso e si fida di Lui. Il solo pensiero di essere al suo seguito gli allarga il cuore che era chiuso nella preoccupazione di accumulare beni   che non lo facevano sentire soddisfatto.

Seguire Cristo significa essere decisi nel mirare solamente al Regno di Dio, senza rimpianti per il passato. Una scelta nata dall’amore è vivificata da questo “roveto ardente” che non può essere distratto. Quando si entra nel cuore di Dio Padre e si vede il grande amore che Egli ha per ogni figlio si entra in una dimensione nuova di vita. Il progetto di Dio per ogni suo figlio è un progetto di grandezza e di novità che non ha uguali.

Non si può seguire Gesù per affermare se stessi. La tentazione è quella di guardare a se stessi, sentirsi importanti per essere all’altezza della grandezza di Gesù. Invece la grazia del servizio che è la vera libertà dell’uomo, fa che si possa affrontare la vita nella verità. Gesù ci vuole appassionati di Lui con un cuore capace di gesti di vicinanza ai fratelli in modo tale da promuovere la “ guarigione” di  chi riusciva a  toccare la “veste” di Gesù.

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