Il presidente della Consulta del volontariato Raimondo Raimondi si interroga circa lo sviluppo dello strumento approvato in consiglio comunale a Viterbo, ma ancora non valorizzato.
La “Disability Card, pomposamente presentata in consiglio comunale, non trova utilizzo però nel nostro comune. Ricordo che la card ha un barcode, che, se scannerizzato, dà tutte le informazioni sulla disabilità della persona, ma non è stato messo in uso. Eppure, potrebbe semplificare tante operazioni per sconto, diritti di agevolazioni e quant’altro” come riporta il quotidiano online di Viterbo TusciaWeb (LINK).
Così si esprimeva una cittadina di Viterbo, che denunciava i tragicomici avvenimenti connessi alla vendita dei biglietti per assistere al trasporto della Macchina di S. Rosa: vicenda ancora viva nella memoria dei Viterbesi e destinata a restarci per parecchio tempo.
Per capire quanto denunciava la nostra concittadina, facciamo un passetto indietro.
Nella seduta del 16/11/23 il Consiglio Comunale di Viterbo approvava all’unanimità un Ordine del giorno che prevedeva l’adozione della Disability Card e impegnava Sindaca e Giunta a:
L’unanime approvazione dell’Odg (LINK) avveniva a seguito di una precisa e reiterata richiesta avanzata dall’Esecutivo della Consulta del Volontariato.
Ad oggi, nonostante numerose sollecitazioni sia scritte che a voce, non risulta che sia stato fatto alcunché dalla Giunta per adempiere i punti 1 e 2 precedenti.
Fino al fatto, veramente paradossale, che ai cittadini, i quali all’acquisto dei biglietti presentavano la loro DC (ottenuta dall’INPS per propria iniziativa e non perché erano stati informati dal Comune), veniva detto che non era valida come documento per riconoscere la disabilità del possessore.
Avete capito bene: la DC, documento approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Viterbo a novembre, non era ritenuto valido ad agosto dal Comune di Viterbo per una manifestazione del Comune di Viterbo.
Data questa situazione di stallo e, duole dirlo, di confusione, l’Esecutivo della Consulta del Volontariato ha deciso di sollecitare l’Amministrazione nel suo complesso a riconoscere la DC come documento valido nel senso sopra precisato. Ma soprattutto l’Esecutivo vuole iniziare un percorso per arrivare alla concreta e quanto più completa diffusione e attuazione della DC.
Coerentemente con il secondo dei due punti precedenti, al percorso saranno interessate “le Istituzioni e le attività private”. Ovviamente, gli ETS della Consulta saranno per primi informati,non solo tramite l’articolo presente, e coinvolti nell’organizzazione e nel sostegno.
Il primo passo del percorso è l’organizzazione di un evento pubblico – una conferenza di lancio della DC – alla quale saranno invitate realtà e organizzazioni imprenditoriali e istituzionali.
La conferenza, che potrebbe essere presieduta dalla Sindaca di Viterbo, si terrà i primi di febbraio nella Sala Regia.
Torno, per concludere, sull’affermazione della concittadina riportata all’inizio: la DC “potrebbe semplificare tante operazioni per sconto, diritti di agevolazioni e quant’altro”. Esecutivo e Consulta sono pienamente d’accordo con la concittadina e probabilmente lo sono molti cittadini.
Insomma, la DC deve essere concretamente al servizio dei cittadini, diffusa ed arricchita di “agevolazioni” che devono venire da un’azione coerente della Giunta e parallelamente dall’azione di Istituzioni e privati opportunamente e fattivamente sollecitati e coinvolti dalla Giunta.
