Il Presidente della Consulta del Volontariato di Viterbo interviene, ancora, sul regolamento a favore delle associazioni di volontariato in materia di gestione e manutenzione dei beni comuni approvato dal consiglio comunale nel 2017, ma applicato una sola volta nel 2022 per la pulizia di una fontana.

“Farebbe sorridere quel pescatore che ogni mattina si mettesse a tessere la rete da gettare in mare ogni pomeriggio. Eppure questa è la situazione che spesso viviamo nel volontariato – afferma Raimondo Raimondi – “Fare rete” è espressione così frequente che è entrata a nello slang del volontariato. Ma, come tutte le espressioni molto usate, rischia di coprire un campo di significati talmente vasto, sfrangiato ed incoerente, da diventare una specie di tic involontario del volontario. Intendiamoci, allora.

Se “fare rete” significa che gli ETS devono stabilire rapporti di collaborazione duraturi, e non effimeri o episodicamente legati al bando o alla gara di turno, allora sono convinto che la Consulta del Volontariato di Viterbo sia uno strumento da utilizzare in tal senso.

La Consulta, cioè, può essere incubatrice di relazioni di collaborazione fra i suoi componenti, relazioni stabili da costruire in modo proattivo e non in quattro e quattr’otto per una necessità passeggera, terminata la quale ciascun per sé e alla prossima. La Consulta può essere, cioè, il luogo per “fare rete”, una rete duratura, non come quella del pescatore del quale sorridevamo. Ad oggi la Consulta è composta da 69 ETS attivi su tutte le fragilità della nostra società.

Farla diventare l’incubatrice di cui sopra è un obiettivo strategico. Per raggiungerlo occorre superare almeno due ostacoli: uno esterno agli ETS, costituito dall’inerzia della Pubblica Amministrazione, e l’altro interno agli ETS, costituito dalla loro propensione all’autoreferenzialità.

Il primo, quello esterno, è basato sulla tendenza della PA ad interpretare la collaborazione con gli ETS (vogliamo chiamarla Amministrazione Condivisa?) come occasione per risparmiare “forza lavoro” scaricando lavoro sugli ETS.

Il secondo, quello interno, è costituito dalla tendenza degli ETS a interpretare l’Amministrazione Condivisa come una subordinazione alla PA e, a volte, come l’occasione di far prevalere nei confronti di altri ETS i propri punti di vista.

Entrambi gli ostacoli richiedono tempo e pazienza per essere superati. Ma veniamo al presente. Quanto ho cercato di indicare (non certo esaurire) si basa sul concetto di collaborazione implicito nel “fare rete”.

L’8/10/24 l’Assemblea della Consulta ha concordato sull’esigenza di diffondere la conoscenza e la pratica del Regolamento del Comune di Viterbo sui patti di collaborazione per la gestione dei beni comuni urbani. Il regolamento in sintesi

definisce i beni comuni urbani quei “beni, materiali, immateriali e digitali, che i cittadini e l’Amministrazione riconoscono essere funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali della persona, al benessere individuale e collettivo, all’interesse delle generazioni future”.
è aperto alla partecipazione di ETS, di cittadini singoli e associati, e delle scuole.
disciplina la “collaborazione” con l’Amministrazione” al fine di “perseguire l’interesse pubblico”, attraverso “la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli e associati”

Peraltro, dalla sua approvazione nel novembre 2017 in Consiglio Comunale a Viterbo, il regolamento è stato attivato solo una volta: a novembre del 2022, per la manutenzione della fontana di Piazzale Porsenna nel quartiere di Santa Barbara. Il patto è scaduto a novembre del 2023. L’Associazione, firmataria del patto, ne ha richiesto il rinnovo all’Amministrazione, senza aver ricevuto risposta.

Il regolamento è un potenziale e potente strumento di crescita civica. Occorre, però, che l’Amministrazione lo conosca, ne diffonda la conoscenza e ne faciliti la pratica sia presso la cittadinanza sia e soprattutto presso l’Amministrazione e i dipendenti del Comune.

Come primo passo in questo senso, un gruppo di undici volontari di ETS della Consulta, in accordo con l’Esecutivo, sta organizzando un evento formativo sul regolamento e sulla sua attivazione rivolto al personale del Comune e agli ETS della Consulta, e ha chiesto alla Sindaca che sponsorizzi l’iniziativa.

Speriamo che questo contribuisca a far crescere una nuova dimensione del fare rete”.

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