Un poliziotto credente, un marito, un padre: Mariano Romiti. Un uomo esemplare.
Originario di Vejano, nella Tuscia, 52 anni, tre figlie: Rosella, Adriana, Caterina, ed un figlio più piccolo, Giovanni.
39 anni fa, viene ucciso dalle Brigate Rosse in un agguato in via Casilina, nel quartiere romano di Torre Spaccata.
La moglie Anna Bitti, ha ricordato la sua figura, in udienza da Papa Francesco, nella Sala Nervi.
Maresciallo a capo della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato Centocelle per oltre undici anni, viene freddato da colpi di arma da fuoco di in commando di terroristi.
Il maresciallo Romiti, aveva preso parte alla costituzione del primo sindacato della Polizia di Stato.
È il 7 dicembre del 1979. Deve testimoniare ad un processo al Tribunale di Roma, dove ha intenzione di recarsi con l’autobus.
Alla fermata viene assalito dai brigatisti. Il colpo di grazia viene sparato da uno dei terroristi, mentre scappa.
Le Brigate Rosse, come da copione, rivendicano l’omicidio, come un atto che rientra nella campagna attuata per colpire le forze dell’ordine impegnate nella lotta al terrorismo.
Un uomo ricordato per i suoi modi gentili paterni. Insomma, uno “sbirro buono”, di quelli che lasciano il segno.
La vedova Anna Bitti, nella commovente testimonianza andata in onda in un servizio su TV2000, lo descrive come un marito con una profonda fede. Recitava il Rosario persino in macchina, con tutta la famiglia.
“Mentre sparavano lui pregava e si raccomandava alla Madonna. Il terrorista che gli ha sparato ha detto che era rimasto colpito da questa persona che invece di imprecare verso di lui e di di loro, pregava ed invocava la Madonna”, ha affermato la vedova di Mariano Romiti.
In seguito il terrorista, toccato nell’anima da questo gesto di amore cristiano, si è pentito.
Ed aggiunge ancora: “Il suo lavoro lo faceva con senso di umanità e prima di andare al lavoro andava a Messa. Pregava sempre, 23 anni di matrimonio. Dicevamo il Rosario tutti i giorn, persino in macchina con i figli”.
Mariano Romiti continua a vivere nel ricordo di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui. Il suo eroico esempio di poliziotto, la sua vita vissuta nella testimonianza del Vangelo, sono la sua grande eredità per le generazioni future.
(Foto del Maresciallo Mariano Romiti tratta dal web)

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it. Corrispondente da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo e varie questure delle province del Lazio. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa, fondata da Tommasa Alfieri, della quale ha ideato la versione online. Collabora anche con le testate online Il punto quotidiano.it e Ponte Adriatico.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonaventura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale. Socia Anps, Associazione Nazionale Polizia di Stato, socia fondatrice del Gruppo Volontari Sezione Anps Viterbo, donatrice Avis ed iscritta al Gruppo DonatoriNati della Questura di Viterbo.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un linguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”