19ma domenica T.O./C – 10 Agosto 

La semplicità, la coerenza, essere pronti sempre dovessero chiederci il “conto della vita”, il saperci accontentare senza pensare che siamo padroni di tutto e di tutti… è credere che la vita e il futuro non dipendono da noi ma sono dono da custodire con attenzione e rispetto. Anzi, con amore disinteressato e sempre pronti a donare agli altri. Il salmo 32 dice che c’è un “popolo scelto dal Signore…”, ma non è un popolo come intendiamo noi… è un popolo trasversale fatto da tutti coloro che accettano la parola del Signore e la mettono in pratica… (Mt 7: 21-24). E’ come l’uomo saggio che costruisce la casa sulla roccia… (Mt 7:24). Un popolo di persone sagge. Se bianchi o neri, se ebrei o romani o orientali, se uomini o donne, se ricchi o poveri, se laureati o analfabeti, se praticanti o non praticanti di chiese, se… se… se… non importa. Siamo nella vita la presenza di Dio che vediamo in Gesù Cristo? Mettiamo in pratica, cioè viviamo come Gesù vivrebbe? Vi lascio e mi lascio con questa domanda. Non andate a prendere il catechismo per sapere… prediamo nelle nostre mani la vita del Signore e confessiamoci con lui. Con onestà e verità. Guardando il suo volto troveremo le risposte. Se ci guarda e sorride capiamo. Se non ci guarda, dovremmo capire.
( volti di Gesù, Rouault)
don Gianni Carparelli
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