21ma Domenica T.O./C 24 agosto
“Verrò a radunare tutte le genti…” (Isaia 66). “Tutti i popoli vedranno la gloria del signore…” (salmo 116). “… E’ per la vostra correzione che soffrite…” (Ebrei 12). “… Io sono la via, la verità, la vita…” (Gv 14)… “Passate per la porta stretta… allontanatevi da me voi tutti operatori di ingiustizia… (Lc 13)…. Perché gli ultimi saranno i primi… e i primi saranno ultimi” (Lc 13:30)
Osserviamo dalla finestra del nostro spirito questo mondo in fiamme e distruzione. I volti di innocenti che muoiono sognando un bicchiere di acqua anche inquinata, genitori che portano i loro figli senza vita, popoli che si azzannano in nome di un “dio” che non esiste, documenti di pace firmati e gettati nel fuoco delle chiacchiere, la borsa dei valori che acquista punti per ogni bomba che esplode, i cosiddetti potenti che sono impotenti vestiti di arroganza e di privilegi, gente che fugge a piedi cercando un luogo dove non morire frantumati dai droni e i padroni dei cieli in aerei di superlusso che viaggiano ben protetti e foraggiati per decidere quanti debbono ancora morire per ricostruire città più belle sopra le tombe dei poveri… Dio mio, ma che ci stai a fare lassù a guardare quanto sono imbecilli i tuoi figli?… Poi mi passa davanti un uomo che profuma di divino, vestito alla meglio con uno sguardo che ti legge dentro e ti scuote. Mi affascina anche se faccio fatica a capirlo dentro il mio spirito. Come si fa a credere nel bene in arrivo davanti al sangue che gli operatori di ingiustizia chiamano “danni collaterali”. Noi siamo come gli “Ultimi del Vangelo”. Forse meglio: dovremmo metterci tra gli Ultimi… non seguire gli imbecilli vestiti di gloria e di cibi pregiati. Anche quando quel “Tale che ci ricorda il Dio che sogniamo nella nostra fede” morì in croce, sembrò che i cammini si fossero fermati. Invece no! E’ dentro di noi e cammina con la nostra vita. Dobbiamo però non solo ascoltarlo, ma viverlo.
don Gianni Carparelli