TUTTI I SANTI 01 Novembre 2025
Apocalisse 7,2-4.9-14; Salmo 23 (24); 1Giovanni 3,1-3; Matteo 5,1-12°
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI domenica 02 Novembre 2025
Giobbe 19,1.23-27°; Salmo 26 (27); Romani 5,5-11; Giovanni 6,37-40
Resurrezione
«Il mio redentore è vivo e, ultimo, si ergerà sulla polvere!»: sulla Parola è fondata la speranza cristiana. «Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro»: è il cammino comune ai credenti. «Dopo che questa pelle sarà strappata via, senza la carne, vedremo Dio». Questa «speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato».
A chi è riservata la gloria del Padre nostro misericordioso?
A «coloro che furono salvati, quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello. Sono una moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua».
La vita terrena è incompleta; è la grande tribolazione. Siamo in attesa di nuovi cieli e nuova terra.
L’Apostolo Giovanni, colui che più di altri ha conosciuto nell’intimo il Signore, incoraggia: «Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio. Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». Il dono ricevuto è ancora minimo: «Ciò che saremo non è stato ancora rivelato».
Riuscire a contemplare le meraviglie operate dal Padre è dono ed è impegno di fede personale e di Chiesa. È un cammino che non tutti scelgono di compiere: «Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui».
Il motivo della gloria è dono: «Quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito, Cristo morì per gli empi. Ora, a stento, qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona, ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi».
Come rendere grazie per una dignità così grande come quella che ci viene, ogni giorno, donata? Contemplando, narrando e imitando gli ideali annunciati da Gesù:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli».
«Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati».
«Beati i miti, perché avranno in eredità la terra».
«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati».
«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia».
«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio».
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio».
«Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli».
«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia».
«Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Sono ideali umanamente impensabili, con l’aiuto del Santo Spirito possibili. Perderemo valori imperfetti per guadagnare l’immagine somigliante a quella del progetto del Creatore: «E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò. Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente».
Il Creato ha bisogno di resurrezione; nulla andrà perduto secondo la Promessa di Gesù: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
don Lamberto di Francesco
