Simone Stefanini Conti
Il libro Santiago di Compostela. Il coraggio di partire. Memorie di un pellegrino itinerante di Vincenzo Mirto è molto più di un semplice diario di viaggio: è il racconto intenso e autentico di un pellegrinaggio che ha segnato profondamente la vita dell’autore, diacono e pellegrino, (Diagrino), lungo gli 800 chilometri che separano la Francia dalla tomba di San Giacomo a Santiago di Compostela. L’autore ci accompagna, passo dopo passo, attraverso la sua esperienza personale, condividendo emozioni, pensieri e incontri che trasformano il Cammino in un percorso di crescita umana e spirituale.
Traiamo dalla recinzione del testo la descrizione del viaggio…un viaggio della vita. „Il viaggio di Vincenzo inizia da Saint-Jean-Pied-de-Port, una cittadina sul versante francese dei Pirenei, lasciandosi alle spalle le comodità e affrontando la fatica di una lunga marcia. L’autore descrive con vividezza i paesaggi mutevoli che si snodano lungo il Cammino: dalle verdi colline della Navarra alle pianure assolate della Meseta, fino ai sentieri immersi nei boschi galiziani. Ogni tappa è un mosaico di natura, tradizione e storia, vissuta con il ritmo lento e meditativo dei passi. Le difficoltà fisiche non mancano: vesciche, stanchezza, pioggia, caldo torrido. Eppure, Vincenzo trasmette la resilienza che nasce proprio dal superare ogni ostacolo“
Oltre lo sforzo corporeo, il Cammino si rivela soprattutto come un percorso interiore.
Mirto, in quanto diacono, intreccia la dimensione della fede con la ricerca personale. Ogni passo diventa occasione di preghiera, silenzio e meditazione. I paesaggi stessi sembrano invitare alla contemplazione, mentre le chiese, gli eremi e gli antichi ospitali di pellegrini offrono spazi di raccoglimento e dialogo con Dio. L’autore riflette sulle proprie fragilità, sulle domande che lo hanno spinto a mettersi in cammino, e sulle risposte che, spesso, si rivelano nei gesti più semplici e nelle parole scambiate con altri viandanti. Il Cammino, così, diventa metafora della vita, dove ogni meta raggiunta è solo l’inizio di una nuova tappa interiore.
Un altro elemento centrale del racconto sono gli incontri.
L’autore ci presenta i volti e le storie delle persone che condividevano con lui la strada: giovani in cerca di sé stessi, anziani mossi dalla gratitudine, famiglie unite dal desiderio di vivere un’esperienza unica. Ogni incontro è una piccola rivelazione, un tassello che arricchisce il mosaico umano del Cammino. Le amicizie nate lungo la via, spesso improvvise e intense, si fondano sulla solidarietà spontanea, sul sostegno reciproco nei momenti di difficoltà e sulla gioia condivisa di una meta comune.
Il libro trasmette un messaggio universale: il Cammino di Santiago non è solo un viaggio geografico, ma una chiamata al cambiamento, al coraggio di partire, alla riscoperta dei valori umani e spirituali.
Attraverso la narrazione, il lettore viene ispirato a interrogarsi sulle proprie motivazioni, a guardare con occhi nuovi le persone che incontra, a riconoscere la bellezza che si cela nei gesti quotidiani. È un invito a lasciarsi attraversare dalla vita, a diventare pellegrini nell’anima, portando con sé il bagaglio leggero della speranza e della fede.
Il coraggio di partire è una lettura che emoziona e coinvolge, capace di parlare al cuore di chiunque abbia cercato, almeno una volta, il senso profondo del proprio cammino. Vincenzo Mirto ci regala una testimonianza autentica e ispirata, dove la fatica si trasforma in gioia e l’incontro con l’altro diventa occasione di crescita. Consigliato a chi ama i racconti di viaggio, a chi cerca motivazione per affrontare nuove sfide, e a chi desidera lasciarsi toccare dal valore universale della fede, dell’amicizia e della solidarietà. Un libro che, come il Cammino di Santiago, può cambiare il modo in cui guardiamo noi stessi e il mondo.
