LA SS.MA TRINITA’

Riflessione sulla SS.ma Trinità: la famiglia di DIO, di cui facciamo parte
La SS.ma Trinità. E ci perdiamo… come quando in ginocchio nella cappella del seminario,
pensavo a DIO… volevo entrare nl roveto ardente e toccare con mano… e mi perdevo.
Un salto di molti anni e rileggo un testo di Suor Faustina, citato da Giussani (CL): “Dio nessuno
può dire nulla di Lui, ma dalla sua luce appare il Cristo in Croce… (come non ricordare il Paradiso
di Dante, XXXIII ?). E lo sguardo si rivolge al Crocifisso immerso nella storia (La Crocifissione
bianca di Chagall, 1938)… Storia umana che cerca cammini di salvezza. Guardiamoci attorno, è la
nostra storia. A chi rivolgersi?… Non umiliamo Dio a giocoliere delle feste paesane… (che il
passeggero 11A Air India si sia salvato, non è un miracolo di Dio… e gli altri 260, bambini
compresi?). Diciamo solo: con capiamo! Però intuiamo, guardando la Croce, che c’è un parto
universale e che per nascere non può dimenticare la sofferenza… (Romani 8:22). E’ la storia che
viviamo senza capirla a fondo. Nella visione cristiana la vita e la storia tendono a trasformarsi,
molto faticosamente, in una “FAMIGLIA”, la famiglia di Dio:
1. Dove tutti siamo generatori di vita (il Padre)
2. Dove tutti siamo figli della stessa famiglia (il Figlio),
3. Dove tutti siamo in comunione di amore (lo Spirito Santo)
La TRINITA’ diventa la descrizione della vita e della storia che sta per nascere ma che non è
nata… è il grande dipinto, sempre in cantiere, della vicenda umana nella quale sono nascoste le
note e le parole di tutte le cose, inanimate e animate. La vita è una opera di arte che viene
musicata, raccontata, sofferta, sul pentagramma del mistero di una FAMIGLIA universale, le cui
“foglie” sono ancorate su di un tronco misterioso e questo tronco affonda le radici laddove vive
la verità. Tutta da scoprire, come cantava Clemente Rebora un mese prima di morire nel 1957:
“Vibra nel vento con tutte le sue foglie il pioppo severo;
spasima l’aria in tutte le sue doglie nell’ansia del pensiero: dal tronco in
rami per fronde si esprime tutte al ciel tese con raccolte cime:
fermo rimane il tronco del mistero, e il tronco s’inabissa ov’è più vero”.

don Gianni Carparelli

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