Il 1 novembre, la festa di Tutti i Santi, viene ricordata fin dal VII secolo nell’Europa latina. A Roma, viene celebrata, come unica festa di Ognissanti fin dal IX secolo, che vede unita la Chiesa dei Pellegrini e quella dei Sofferenti sulla terra.
Questo connubio, fa sì che questa ricorrenza venga considerata come una festa di tutto il popolo cristiano.

Nel Santuario della Quercia, sito nel borgo da cui prende il nome, alle porte di Viterbo, al termine delle funzioni religiose in programma per questa giornata, si rinnova un’usanza che praticavano i Domenicani, ospitati per diversi anni nel santuario, “L’estrazione del Santo”.

Vengono posti in alcuni cesti, diverse immagini capovolte di Santi e i fedeli, a turno, prendono un’immagine. Una sorta di “conoscenza” del modo di vivere, o meglio dello stile di vita che il Santo prescelto (spesso non molto conosciuto) vuole tramandare alla persona destinata.
Don Massimiliano M. Balsi, parroco del Santuario, nell’omelia dal Vangelo secondo Matteo, ha citato due Santi che nella loro semplice vita, hanno interpretato la dottrina di Cristo in modo esemplare: San Francesco e Madre Teresa di Calcutta.
Il primo, offrendo la propria vita, citava:” Signore fai di me uno strumento” e la piccola suora di Skopje, parlando della santità diceva:” La santità non è un lusso di alcuni, è un obbligo di tutti”. Poi il sacerdote conclude spiegando che la straordinarietà, dei Santi, è nell’ordinarietà della vita. E’ uno stile di vita, che tutti possiamo praticare con le nostre debolezze, i nostri sbagli, con i nostri valori, o più semplicemente, con il nostro amore per il prossimo”
La cerimonia delle ore 12,00 è stata sottolineata dal canto corale, ricco d’armonie, della Schola Cantorum S. Maria della Quercia, diretto dal maestro Laura Scarponi e accompagnati all’organo dal maestro Matteo Biscetti.
Anche Papa Francesco, durante l’Angelus per la solennità di questa festa, ha detto:
“Siamo uniti a tutti i santi: non solo a quelli più noti, del calendario, ma anche a quelli ‘della porta accanto’, ai nostri familiari e conoscenti che ora fanno parte di quella moltitudine immensa. Oggi è festa di famiglia. I santi sono vicini a noi, anzi sono i nostri fratelli e sorelle più veri”.