Battesimo del Signore Gesù (12 gennaio 2025)

Usciamo dalla cerimonia ormai annacquata dalle abitudini: vestitino elegante, festa in casa per la presentazione della creatura, il fotografo e altro, famigliari vestiti a festa, pranzo al ristorante, regali… e via dicendo. Ho visto anche in TV delle cerimonie che definire kitsch è come chiamare arte certe espressioni di cattivo gusto anche recenti.

Attenti: un momento festivo è più che benvenuto e permette a tanti di incontrarsi e salutarsi. Anche io ho recentemente celebrato il battesimo di due nipotini nella Chiesa detta delle Farine a Viterbo. E poi siamo andati tutti a pranzo. Ho cercato però di aprire gli occhi spirituali dei presenti per immergersi tutti nel significato del rito.

I bambini (perché erano grandicelli) insieme ai genitori avevano preparato le letture, fatte dai bambini presenti, i cuginetti. Non mi sono dilungato in cerimonie e discorsi non sempre comprensibili da chi non vive dentro la Chiesa. Ho rispettato i segni, ma spiegandoli: acqua, olio, luce, candela… adattando la spiegazione ai bambini, e cosi permettere che la capiscano anche gli adulti. Ovviamente ho rispettato la formula del battesimo come prescritto dalle norme liturgiche.

Alla fine i presenti hanno abbracciato i bambini e pregato per loro impegnandosi a essere un buon esempio, e poi i bambini presenti, tutti, hanno abbracciato i genitori e amici chiedendo di essere aiutati a crescere bene, corretti, onesti, generosi, aperti agli altri… Perché il BATTESIMO non è una cerimonia da foto, ma foto di una VITA che cerca di crescere come quella del Signore.

Questo vuol dire: ”… In Spirito Santo e Fuoco”. Il volto del Signore ci illumina con la sua presenza e ci aiuta a superare le difficoltà di camminare sentieri a volte non facili. Mi domando: ma io, vivo da battezzato o sono nascosto tra le foto?…

Sento che qualcuno mi tocca alle spalle e dice: guarda che la PORTA la devi aprire tu.

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