di Stefano Stefanini
Nella celebrazione della Giornata del 4 novembre, lunedì scorso, sono stati ricordati nelle nostre città i giovani Eroi immolati nella “inutile strage” della Prima Guerra Mondiale 1915-1918, tra cui Don Pacifico Arcangeli, cappellano militare e Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto sul Monte Grappa nel 1917 le figure di giovani soldati ortani: il capitano Sirto Sacchetti, il capitano Ferruccio Cianchi, il Cavaliere di Vittorio Veneto Torquato Maggi, testimone dei sacrifici dei giovani Soldati con i suoi racconti dei giorni di guerra ai ragazzi delle scuole locali, il cappellano Padre Geremia Subiaco, decorato per un intervento di recupero dei commilitoni sulle Tofane, con una testimonianza diretta delle sofferenze subite e della grande gioia per la Vittoria finale.
Lunedì 4 novembre è stata ricordata l’eroica figura del capitano cappellano don Pacifico Arcangeli, uno dei tre cappellani militari italiani insigniti della Medaglia d’Oro al V.M. nella Prima Guerra Mondiale, insegnante presso il Seminario di Orte, cultore di letteratura e poesia giapponese, per la quale scrisse un interessantissimo manuale nel 1913, un intellettuale immolato per i suoi soldati sul Monte Grappa.
Don Pacifico Arcangeli, insegnate presso il Seminario diocesano di Orte, il primo dei tre cappellani militari italiani insigniti della Medaglia d’Oro al V.M. nella Prima Guerra Mondiale.
Ricordiamo, altresì, il testo che insieme a Bruno Salvatori, chi scrive ha dedicato ai giovani soldati della Grande Guerra “1915-1918 1^ Guerra Mondiale. In ricordo dei nostri giovani Eroi” SED Editore Viterbo, presentato presso la sede Comunale di Orte nel novembre del 2018 per il centenario della conclusione della Grande Guerra.
Lunedi 4 novembre nei nostri Comuni, davanti ai Monumenti e nelle nostre Chiese sono stati ricordati i Caduti, e i combattenti reduci della Prima Guerra Mondiale.
Come nei momenti impegnativi della lotta al Coronavirus negli anni scorsi, anche in questo periodo di crisi internazionali e di guerre atroci che seminano morte nelle popolazioni innocenti, tutti noi dobbiamo avere la consapevolezza che le radici del presente si basano sul sacrificio di tanti giovani soldati di allora che, spesso inconsapevoli dei pericoli e degli immani sacrifici a cui sono andati incontro, hanno accettato di sacrificarsi per un ideale di Unità, di Solidarieta e di sviluppo economico sociale che attraverso i decenni ci ha portato a beneficiare di sempre migliori condizioni di vita e in particolare godendo dei Valori fondamentali delle Libertà Democratiche.
