“Preghiamo per gli artisti, perché ci fanno capire cosa è la bellezza e senza il bello il Vangelo non si può capire“. Lo disse Papa Francesco un mese fa, il 7 maggio, all’omelia di una di quelle Messe mattutine trasmesse dalla cappella di casa Santa Marta in Vaticano, che hanno accompagnato tanti di noi nei difficili mesi passati in un confinamento reso necessario dalla pandemia del Covid-19. Il Papa coglieva con quelle parole un aspetto importante della vita di ciascuno, perché l’arte non è solo arricchimento culturale per tutti, ma per i cristiani è appunto anche un aiuto a meglio sentire la comunione con il creato e con il creatore e a meglio comprendere la bellezza della Parola di Dio. Si pensi solo all’aiuto, più volte sottolineato in queste settimane di isolamento, che ha offerto la musica, sebbene vissuta in solitudine, senza quella componente essenziale che alla gioia dà la condivisione.
Per quanti dell’arte hanno fatto il lavoro della vita è stato un tempo difficile, sebbene quasi tutti loro non si siano persi d’animo e abbiano continuato a studiare, ad esercitarsi. Ma di fatto, come in altre attività sociali, come e forse più ancora in altri settori del lavoro, la pandemia ha fatto per lungo tempo calare il sipario sul mondo dell’arte, in tutte le sue forme. Una disfatta, con gravi ripercussioni, molto pesanti, sugli artisti che vivono regalando bellezza, cultura, emozioni. Tra le attività ancora sospese ci sono le manifestazioni culturali, quelle che implicano una partecipazione e un’aggregazione che il virus non ancora sconfitto rende pericolosa, il cinema, il teatro, la musica.
Il settore ha registrato un duro colpo: secondo Assomusica a fine stagione estiva ammonteranno a circa 350 milioni di euro le perdite per il solo aspetto del “live”, ad esempio. Eppure, in questo mare in tempesta, ci sono state delle belle situazioni che hanno testimoniato l’impegno di molti a rendere meno difficile questo periodo di confinamento per le persone sole e in difficoltà.
Tra i non pochi esempi ce ne è uno che è bello sottolineare proprio qui nella Tuscia, quello di un giovane tenore, Giordano Ferri, che già in passato aveva mostrato grande sensibilità verso i più fragili, i più deboli, per esempio con numerosi i concerti per anziani, facendo loro trascorrere ore liete. In un questo tempo che non gli consente di offrire quello in cui più eccelle, ha scelto un modo diverso di fare servizio, chiedendo e ottenendo di diventare volontario della Onlus Progetto Futuro di Viterbo, una cooperativa sociale che opera nell’ambito sanitario, trasporto dializzati, servizi socio sanitari e servizio ambulanze. Così ora Ferri trasporta le persone dializzate e disabili adulti per le terapie riabilitative. “Questa, per me, è sicuramente una nuova esperienza, una cosa che non ho mai fatto, per cui ringrazio la Onlus Progetto Futuro che mi offre questa gratificante opportunità, di farmi sentire utile verso chi ne ha bisogno – dice. – Naturalmente il mio auspicio è di tornare al più presto a respirare l’aria del teatro e di esibirmi di fronte a tanta gente, il che significherebbe soprattutto la fine di questa emergenza sanitaria che sta coinvolgendo e sconvolgendo tutto il mondo”.
E quando lo potrà fare, certo offrirà un ulteriore arricchimento personale a una carriera già lusinghiera, che oltre a vederlo apprezzato in numerosi concerti gli ha fruttato riconoscimenti, come per due volte la vittoria del minifestival Città di Viterbo, e lo ha fatto conoscere al grande pubblico con il debutto prima assoluta nella Missa Papae Francisci. Anno Duecentesimo a Societate Restituta, musicata da Ennio Morricone, recentemente scomparso, un’opera dedicata appunto a Papa Francesco e trasmessa dalla RAI.
“Una persona d’altri tempi, lo si è visto anche ora con i suoi funerali in forma privata, per ‘non disturbare’, come ha scritto nel suo necrologio. In occasione della Messa mi disse:” Giordano, non fare il tenore da Aida. Devi vivere la voce, non tirarla fuori”.
Con questa esperienza diversa da quelle sul palcoscenico, questo giovane e apprezzato tenore sta dimostrando, oltre alle proprie capacità, di avere in sé quel valore aggiunto che alla società offrono le persone di buona volontà.
A gratificarlo non sarà forse l’applauso dei teatri, ma certo un applauso glielo offre questo giornale, sempre felice di poter raccontare esempi significativi di impegno in tempi difficili, di condivisione di talenti, di doni di Dio. Perchè sono entrambi tali la voce educata di un tenore e la preziosa attività di una struttura di servizio come la Onlus Progetto Futuro, di comprovata dedizione per il prossimo.
Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it. Corrispondente da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo e varie questure delle province del Lazio. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa, fondata da Tommasa Alfieri, della quale ha ideato la versione online. Collabora anche con le testate online Il punto quotidiano.it e Ponte Adriatico.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonaventura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale. Socia Anps, Associazione Nazionale Polizia di Stato, socia fondatrice del Gruppo Volontari Sezione Anps Viterbo, donatrice Avis ed iscritta al Gruppo DonatoriNati della Questura di Viterbo.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un linguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”