I Vangeli sono molto avari di notizie sulla Vergine Maria, così che la devozione popolare si è alimentata ai Vangeli Apocrifi ed alla Tradizione della Chiesa Orientale per rendere più palpabile la devozione alla Theoto’kos: in italiano: Madre di Dio. Questa tradizione fissa all’8 settembre la natività, il “compleanno”, di Maria.
È una festa di famiglia e don Gianni, a Castel d’Asso, nella chiesetta di Maria Mater Amabilis, ha permesso che tante famiglie, colpite da dolorose avversità, si trovassero, nella celebrazione Eucaristica, a partecipare nella condivisione con la comunità la loro esperienza di difficoltà. L’amore e l’empatia con cui è stata accolta la loro testimonianza ha trasformato la sofferenza in ammirazione e letizia. “Una preghiera sporca di luce…” ha citato don Gianni accogliendo in chiesa il gruppo di famiglie dell’associazione “Fede e luce” (che stavano svolgendo il campo estivo nelle vicinanze), mentre riempivano la chiesa di familiari e giovani volontari che accompagnavano le persone colpite da varie forme di disabilità. Questa associazione, presente in vari Paesi, raggruppa bambini, adolescenti o adulti con fragilità intellettive, le loro famiglie e i loro amici con riunioni di amicizia, di festa, di celebrazione.
Insieme a loro, per coincidenza, la nostra socia Mirella ha ricordato con la sua famiglia (figlie, genero e nipoti) il marito Ferdinando nel 25° della sua scomparsa. Dopo l’omelia di don Gianni, centrata sulla lettera di S. Giacomo nel brano che proclama l’assoluta eguaglianza dell’umanità davanti a Dio, una delle signore, il cui figlio Riccardo è affetto da sindrome di pallister Killiansindrome genetica rara, ha descritto la propria esperienza di amore totalmente dedicato, ma corrisposto in maniera “non convenzionale”.
Anche le figlie di Ferdinando: Daniela, Elena e Marina, hanno voluto condividere una testimonianza del padre Ferdinando con la lettura seguente :
25 anni della tua assenza…
Assenza incolmabile, assenza che fa tremare l’anima…
Eppure in questi 25 anni non c’è stato un giorno in cui tu non fossi nei nostri pensieri, nei nostri cuori, nelle nostre lacrime, nelle nostre risate,
nei momenti importanti della vita.. dove la tua mancanza rimbomba…
I tuoi insegnamenti, i tuoi valori, seppur avuti purtroppo per poco tempo, ci hanno aiutato a crescere e ad affrontare la vita…
Ora ringrazio solo di averti avuto come padre, seppur per un periodo troppo breve… e so che la tua anima vive in noi e noi in te.
Un’amore così grande non conosce morte… non conosce tempo.
Ti vogliamo bene papà,
Le tue Scimmie
Una fraterna refezione, più ricca del solito, ha aiutato la fraternizzazione dove gli ultimi diventano “primi”.