Oggi, 26 giugno, ricorre la  Giornata internazionale a sostegno delle vittime di torture, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Stabilita nel 1997 con la Risoluzione 52/149, segna un impegno rilevante, poiché la tortura è considerata un crimine ai sensi del diritto internazionale e quindi è vietata a tutti gli Stati della comunità internazionale, anche se è ancora una pratica molto diffusa.
Moltissime sono, infatti, le persone costrette a subire indicibili, quanto disumani, trattamenti.
In troppi Paesi si verificano persecuzioni, genocidi, torture, a dimostrazione che non sono solo un ricordo legato al passato.

Papa Francesco più volte ha espresso il suo monito,come  durante l’Angelus nella giornata del Corpus Domini, in piazza San Pietro: “Ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito cristiani ad impegnarsi per collaborare alla sua posizione e sostenere le vittime loro familiari. Torturare le persone è un peccato mortale. Un peccato molto grave!”.

Proprio il 26 giugno, come ogni anno nel mondo, l’ Acat, Associazione Cristiana ecumenica, organizza la Notte delle veglie. Si tratta di una notte di preghiera per manifestare sostegno, condivisione, vicinanza a chi subisce od ha subito torture in ogni parte del mondo.

(http://nuitdesveilleurs.fr/-Bienvenue,1-)
Per la Repubblica Italiana questa Convenzione è efficace dall’11 febbraio del 1989, dal momento in cui il nostro Paese ha depositato alle Nazioni Unite il relativo strumento di ratifica.

Foto Gianluca Belei

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