Un momento importante e significativo per l’Avis: la 54esima assemblea regionale Lazio. Lo scorso 4 maggio, infatti,  gli “Avisini” del Lazio si sono incontrati per deliberare sull’ordine del giorno, per parlare dell’intensa attività, ma anche per  riflettere sul valore di un gesto, come questo del donatore di sangue.

Gian Pietro Briola, presidente nazionale Avis

Il presidente Avis Nazionale, Gian Pietro Briola nel suo intervento sostiene: “Siamo diventati grandi intorno a valori di solidarietà e disponibilità che ci contraddistinguono”.

Solidarietà, disponibilità sono l’espressione del dono, della gratuità verso l’altro, verso chi ha bisogno di aiuto.

Viene in mente la raccomandazione di Gesù ai discepoli: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’(Matteo 10:8). Significa fare il bene, senza riscontro. Ed è proprio quello che compie l’Avis, l’Associazione volontari italiani del sangue.

Un gesto che dura in media 6/8 minuti, ma che può salvare più vite. Tra l’altro, il donatore non corre rischi,  perché viene controllato ad ogni donazione e monitorato il suo stato di salute durante la donazione.

Del resto, Papa Francesco in occasione della Giornata del malato, dello scorso 11 febbraio, ha incoraggiato e ringraziato tutte le associazioni di volontariato che si occupano dei malati.

“Il volontariato comunica valori – ha affermato nel suo discorso Papa Francesco – comportamenti e stili di vita che hanno al centro il fermento del donare. È anche così che si realizza l’umanizzazione delle cure”.

Ed è quello che avviene nell’Avis, dove donne ed uomini di ogni età e ceto sociale, donano qualcosa di loro, un bene prezioso come appunto il sangue, tutelando i diritti dei malati, in un rapporto di disinteressata reciprocità.

Un dono gratuito, che aumenta il suo  valore attraverso un gesto d’amore. Questo è la splendida realtà dell’Avis.

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