“TUSCIA IN GINOCCHIO” è il titolo dell’ultimo libro di Vincenzo Ceniti, prolifico scrittore
specialmente rivolto al territorio degli usi e costumi e le bellezze dell’Alto Lazio.
Il sottotitolo che recita: “Cristo, santi e madonne” dà ragione del contenuto: una vera “Bibliotheca Sanctorum” (=Enciclopedia dei Santi) che minuziosamente, puntigliosamente raccoglie le storie, i miti, il folklore, la devozione popolare dei santi dei 63 comuni e frazioni della Provincia di Viterbo. la trattazione non è mai banale ed a volte si fa avvincente nel far rivivere aneddoti e quotidianità della civiltà contadina. Sono circa 150 pagine di scrittura brillante ed equilibrata che evita di cadere nel fanatismo ovvero di diventare iconoclasta.
Quello che ha attirato la nostra redazione è stato l’inserimento del Beato Domenico Barberi nel corposo elenco santi del territorio.
Riportiamo la pagina a lui dedicata per gentile concessione dell’autore.
DOMENICO BARBERI
Domenico Barberi nacque a Viterbo il 22 giugno 1792 da una modesta famiglia di
agricoltori. Entrò come fratello laico nell’Ordine dei Passionisti per poi diventare sacerdote nel 1818. Nel 1879 venne elevato alla porpora cardinalizia dal pontefice Leone XIII. Il processo di beatificazione (iniziato nel 1911) fu concluso da Paolo VI nell’ottobre del 1963.
Morì il 27 agosto del 1849, stroncato da un infarto, nella stazione di Reading mentre si
recava a visitare una sua comunità. Venne sepolto a Sutton, un sobborgo di St. Helens nei
pressi di Liverpool. Il suo grande desiderio era quello di evangelizzare paesi lontani,
soprattutto l’Inghilterra, dove fondò, nella diocesi di Birmingham, le prime comunità
passioniste fuori dell’Italia. Sostenuto da una visione ecumenica inusitata per quei tempi
e precorritrice del Concilio Vaticano II ebbe la grande soddisfazione di ricevere l’abiura
all’anglicanesimo di alcuni insigni teologi inglesi capeggiati dal card. Newman, che
bonariamente chiamava il “papa dei protestanti”. Lo storico evento si verificò in un
sobborgo di Oxford (Littlemore) nella notte fra l’8 e il 9 ottobre 1845.
La presentazione del libro, svoltasi il 12 marzo nel Bistrot di Via Cavour a Viterbo sarà ripetuta il 29 aprile nella sala del Centro di documentazione del Palazzo dei Papi , sempre a Viterbo.

E’ gradito cogliere l’occasione per ringraziare l’autore Vincenzo Ceniti e, al tempo stesso, per ricordare che in Castel d’Asso (VT), presso la chiesetta rurale di S.Maria Mater Amabilis, viene venerato il Beato Domenico della Madre di Dio. La Santa messa festiva è celebrata alle ore 10 da don Gianni Carparelli, padre spirituale dell’associazione “Amici del Beato Domenico della Madre di Dio APS”.