Sfila per il centro storico la solenne processione della Madonna del Carmelo a Viterbo. Nel fine serata del 16 luglio, dopo l’emergenza sanitaria del Covid-19, dopo il lockdown e le vittime di un virus subdolo e letale, i viterbesi tornano a camminare con Maria, dietro la venerata effige portata a spalla dagli iscritti dell’Arciconfraternita del Gonfalone, guidati dal Priore Franco Chiaravalli, e accompagnata dal gruppo femminile con la presidente Rita Belardini.

Con loro alcuni sacerdoti, suore, numerose Confraternite dai paesi vicini, fedeli e devoti a testimoniare quel particolare legame d’amore con la Mamma Celeste venerata, appunto, in questo giorno come Madonna del Carmelo (o del Carmine).
In un’estate che si prospetta inquieta per i venti di guerra, l’aumento dei contagi, il timore del futuro, il popolo di Dio cammina con Maria, accompagnandola tra gli sguardi sorpresi e curiosi dei passanti, delle persone ai tavoli all’aperto. Il sacro ed il profano si mescolano e si incontrano, mentre risuonano le Ave o Maria, le invocazioni di don Luigi Fabbri, Vicario generale della diocesi, durante il percorso. Piccoli segni, ma molto significativi, segni di speranza che non è auto illusione, di una fiducia che si rafforza, nella quale ritrovare se stessi, riscoprire la carezza di Dio, attraverso l’umile ancella che guida il suo popolo nella procella che sta attanagliando l’umanità.
Immancabili i Carabinieri accanto alla venerata immagine della Madonna, con il luogotenente Carmine Varriale che proprio in questo giorno festeggia l’onomastico, mentre la Polizia locale chiudeva il corteo con i suoi motociclisti. Immancabili le iscritte con il loro scapolare sulle spalle, le Confraternite degli altri paesi sempre presenti, testimoniando il legame di amicizia con i fratelli in Cristo del Gonfalone.
Tutti accomunati dal loro amore per Maria, la madre dell’umanità che ha sicuramente sorriso guardando i suoi figli che da giorni si preparavano per questa solenne processione, la prima dopo il buio del Covid.
Tra timori e speranze, dunque, i devoti di sono stretti intorno a Maria, affidandosi a Lei, anche attraverso il Rosario recitato dai bambini, figli di quelle mamme che anni prima, ai tempi di monsignor Francesco Zarletti, accompagnavano a loro volta la Mamma Celeste in processione.
“Un momento bello, intenso e semplice“, ha detto Don Luigi Fabbri portando i saluti del vescovo Fumagalli.

Ed è proprio in questo momento così sentito che ci si ferma a pensare a come vivere l’esperienza profonda di Dio, con l’aiuto di Maria che come ha auspicato don Luigi: “Ci aiuti a verificare se nella nostra vita abbiamo un idolo nascosto, un idolo subdolo che svuota, che prende il posto di Dio, nel nostro essere cristiani“.

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it ed è attualmente corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.