Ci sono tenti modi per visitare i carcerati, per accostarsi alla loro drammatica condizione e per comprenderla. Per i cristiani è una delle opere di misericordia corporale, per chi si dichiara aconfessionale è un’opera di impegno civile, per tutti è una scelta di civiltà. A questa scelta di impegno hanno risposo nel fine settimana scorsa quindici tra rovers e scolte dell’associazione scoutistica, appunto aconfessionale, CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) impegnati o a Viterbo presso l’Oratorio Santa Maria delle Farine in una “Officina”, cioè un campo a tema, dedicato alla realtà del carcere “Oltre la pena: dignità sociale e personale”.

Gavac Viterbo Mammagialla Viterbo I ragazzi provenivano dalla Sicilia, Sardegna, Firenze, Venezia, Ancona, Mantova, Padova, dalla provincia di Roma e di Torino. Per lo svolgimento del tema hanno chiesto la collaborazione del GAVAC (Gruppo Assistenti Volontari Animatori Carcerari), associazione da cinquant’anni dedicata ai detenuti del carcere di Viterbo, comunemente conosciuto con il nomignolo Mammagialla.

L’associazione aveva già partecipato nell’agosto del 2023 all’Estate Rover Nazionale del CNGEI a Soriano del Cimino e l’interesse suscitato in quell’occasione ha fatto sì che altri ragazzi abbiano chiesto di ripetere l’esperienza.

Nei due giorni i volontari del GAVAC hanno proposto informazioni sulla realtà del carcere a Viterbo e in Italia, con tanti problemi che si stanno aggravando soprattutto per il sovraffollamento in costante aumento e la drammatica carenza di personale; informazioni sul GAVAC, attività svolte e motivazioni del volontariato. Il GAVAC si ispira all’antica confraternita di San Leonardo, protettore dei carcerati, il pio sodalizio che operava a Viterbo già nel 1541. La confraternita oltre ad assistere i carcerati poteva far liberare un condannato ogni venerdì santo.

Gavac Viterbo Mammagialla Viterbo Ci si è confrontati sulla distorta percezione della criminalità in Italia (indotta dai mezzi di informazione) e i numeri oggettivi rilevati, con le contraddizioni che ne emergono (i reati in Italia – come in Europa-  negli anni sono in graduale diminuzione… ma il numero dei detenuti aumenta sempre di più!) e sulla pericolosità per criminalità di alcune grandi città italiane, anche qui con qualche sorpresa (per es. le città più pericolose sono al nord).

Il giorno seguente sono state proposte ai ragazzi delle storie vere di persone condannate per vari tipi di reato e, assunto il ruolo di avvocati della difesa, pubblico ministero e giudici, contraddistinti da distintivi da loro stessi creati, sono stati simulati dei processi e aperta la discussione che ha avuto per oggetto per esempio la responsabilità personale e i condizionamenti ambientali, la provenienza culturale e la relativa percezione del reato e della sua gravità

Infine è stato proposto un confronto con il fenomeno, sempre più presente tra gli adolescenti, del successo della musica trap che, a partita come denuncia del disagio sociale delle periferie, è diventata esaltazione di comportamenti violenti compreso l’uso delle armi, disprezzo verso la donna, incentivo all’uso e lo spaccio degli stupefacenti, denaro e lusso sfrenato come valori e addirittura il carcere come definizione di uno status di successo, a cui contrapporre valori basati sulla solidarietà e lo spendersi per il bene comune….

I volontari del GAVAC hanno registrato collaborazione e interesse, discussioni partecipate, domande pertinenti e intelligenti, comportamento corretto, ragazzi educatissimi, capacità di adattamento, grande cordialità.

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