Interessante ed apprezzato incontro -studio organizzato  dal Cedido, Sosta e Ripresa giornale cattolico e l’ Arciconfraternita Araldi Madonna del Carmelo, ieri, 23 novembre.

Giovanni Maria Arena, Mariella Zadro

“Tutto nasce da un discorso molto semplice: da una ripresa della Processione della Madonna della Quercia – sostiene l’insegnante Mariella Zadro ideatrice dell’evento –  per  il piacere di documentare le tradizioni culturali e religiose. Momenti che non devono andare perduti, perché sono la nostra cultura e tradizione”.

L’obiettivo è quello di fare conoscere una realtà di un fenomeno molto ampio nel corso dei secoli nell’Alto Lazio: le Confraternite, appunto. Sono le eredi di un fenomeno di un’importanza straordinaria.

È l’emozionante video di Bruno Maggini, ad aprire l’incontro, realizzato in occasione della chiusura della Porta Santa, a Santa Maria della Quercia,  dei 500 anni del Patto d’amore e dei 600 anni della Madonna della Quercia.

Giovanni Maria Arena

Fede e tradizione si intrecciano nelle immagini che rappresentano la massiccia presenza delle Confraternite, che tengono vivo il rapporto tra Fede e cultura popolare. Ed è infatti il sindaco Giovanni Maria Arena, visibilmente emozionato, a ricordare quella giornata che definisce “una domenica indimenticabile”.
“Le Confraternite hanno dato una grande testimonianza di Fede – aggiungi il sindaco Arena –  con molta partecipazione. Mi sono emozionato leggendo il Patto d’Amore”.


Le Confraternite, dunque,  hanno una storia ed un ruolo determinante nella società. Rappresentano “Una realtà importante – come sostiene don Alfredo Cento – riscoperta,  perché è una spiritualità molto popolare. È devozione nei paesi, le Confraternite sono le più disponibili per il Papa. Sempre vicine anche a chi soffre, questa è la situazione, è un valore millenario. Nel Medioevo gestivano gli ospedali, il decoro delle processioni, sono gli unici che hanno la divisa, ci mettono la faccia in una testimonianza silenziosa, portano all’esterno la loro fede, un’appartenenza 
Una bella presenza, da riscoprire, perché toccano il cuore”.

Monsignor Lino Fumagalli

Il vescovo Lino Fumagalli, manifestando plauso per il convegno, afferma che “Le Confraternite oltre all’aspetto religioso, vivono una vita cristiana con coraggio e dignità umana. Nel corso della storia hanno assunto un ruolo sociale significativo. Norberto Bobbio affermava che  ‘laddove non arrivano le istituzioni, arriva il volontariato cristiano’, ma io 
aggiungo che sono arrivate le Confraternite. Con il loro scopo sociale vanno  incontro ai più deboli. Un forte impegno di solidarietà”.
Il vescovo Fumagalli parla delle Confraternite della Buona Morte, per assicurare funerale e sepoltura dignitosa alle persone povere, per garantire a tutti la stessa dignità, quelle contro le bestemmie e la Confraternita del Purgatorio di Gradoli, i cui proventi del Pranzo del Mercoledì delle Ceneri, sostengono attività benefiche del territorio. “È necessario coinvolgere i giovani – prosegue il vescovo – con incontri formativi, perché nell’intimo lo desiderano per dare un senso alla vita. 
Viterbo è piena di senza dimora,  c’è un forte degrado. Prendiamo l’impegno di rivisitare quello spirito delle Confraternite, così prezioso ed attraente”.

Francesco Antonetti

Il presidente della Confederazione delle Confraternire delle Diocesi d’Italia, Francesco Antonetti sottolinea che sono “otto secoli di storia ed  oggi ci sono le nuove povertà. Le Confraternite sono circa 6000 attive,  nel Lazio oltre 600, attive ed aiutano la parrocchia. 
Sono 20 anni che la nostra Confederazione organizza i cammini di fedeltà. È per noi una metafora della vita verso il Padre, ma anche  un impegno verso chi ci ospita, in sinergia per confrontarci. L’incontro a Viterbo, molto partecipato, ha espresso  i segni della pietà popolare,  della  preghiera, continua ed attenta. Siamo parte della Chiesa, compiamo evangelizzazione e Piergiorgio Frassati, nostro patrono, è la guida in questa preziosa realtà della chiesa e della società”.

Pierluigi Natalia

 Pierluigi Natalia, giornalista ed  esperto di politica internazionale, alla luce dei temi trattati dai precedenti relatori, evidenzia l’importanza di un coinvolgimento dei giovani per aiutare il prossimo in difficoltà.

“Dobbiamo avere la possibilità di dare ai giovani un motivo per esserci – afferma il direttore di Sosta e Ripresa – perché non vengono coinvolti? Come si spiega la Carità ai giovani? Non hanno l’abitudine a lavorarci, per loro esiste l’immagine dell’adulto come testimonial, del campione pagato. Ma se poi sbaglia? Vanno coinvolti e la Confraternita rappresenta l’essere fratelli insieme, impegno, disponibilità, laicità in senso pieno. ‘Sosta E Ripresa’, con la fondatrice, proponeva di agire prendersi spazi di sosta per organizzare, avendo un rapporto forte con la Chiesa, dove  la sosta, appunto, è formazione. Tutto questo è un grandissimo contributo alla pace,  dobbiamo governare noi stessi e se ne siamo convinti, dobbiamo impegnarci che questo esca”.


Il professor Luciano Osbat, assistito dalla dottoressa Elisa Angeloni, ha tracciato un excursus sulle Confraternite nell’Alto Lazio:

“Il ruolo svolto nelle Confraternite  nel passato era molto importante. Erano sorte con l’autorizzazione del Vescovo e delle Arciconfraternite che imponevano le regole che determinano il canovaccio dello Statuto. Quattro secoli di studio con  Acquapendente, Bagnoregio Montefiascone, Nepi, Civita Castellana che rappresentano un fenomeno massiccio.
Praticamente una confraternita ogni 186 battezzati, un numero elevato che vedeva la partecipazione di tutti. Viterbo, con  40 parrocchie e 55 Confraternite.bL’unico luogo per stare insieme era proprio la Confraternita. Non c’erano gli oratori, la Confraternita era un luogo di incontro. 

La storia delle Confraternite ha risposto ad una domanda di vita religiosa e sociale adeguata”.

Il convegno è terminato con la proiezione della seconda parte della proiezione del video di Bruno Maggini, relativo alla Chiusura della Porta Santa.
Tra i numerosi convenuti in sala, don Luigi Fabbri , la consigliera regionale Avis Rita Belardini, il dottor Angelo Papini, segretario della Confederazione delle Confraternite, il presidente UCSI Viterbo Mario Mancini.

Con loro i Priori delle varie Confraternite: Araldi della Madonna del Carmelo, del SS.mo Sacramento di Grotte Santo Stefano, dei Santi Valentino ed Ilario, di Villa San Giovanni in Tuscia, Bagnaia, Vitorchiano, Tuscania, Barbarano Romano e Bagnoregio.

L’agriturismo Valentini ha offerto un momento di convivialità con prodotti tipici biologici, che contraddistinguono oltre 40 anni di attività.

Si ringraziano gli sponsor: Il Labirinto, La Nuova Agenzia e Tredici Gradi Bar.

 

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