Un dialogo tra i principi della Dottrina Sociale della Chiesa e le scienze sociali a disposizione dei giovani, per formarli alla lettura della nostra società e invitarli ad impegnarsi nella partecipazione alla vita pubblica nelle istituzioni e negli ambiti della vita economico sociale.

Parte il 14 febbraio il primo corso della Scuola di sensibilizzazione Socio-Politica “Mario Fani” promossa dalla Diocesi di Viterbo.

Un’opera pastorale a servizio del territorio e chi lo abita, che vuole essere un luogo di approfondimento, confronto e stimolo su tematiche legate alla vita sociale e politica.

La Scuola ha come finalità:

promuovere una formazione integrale della persona in grado di coniugare libertà e responsabilità, in vista del bene comune;

far dialogare la Dottrina sociale della Chiesa con la ricerca delle scienze sociali e le pratiche virtuose calate nel vissuto socio-politico attraverso strumenti e metodi che addestrino al discernimento e alla lettura consapevole della realtà;

favorire una riflessione critica sui modelli e i metodi dell’odierna prassi sociale e politica per immaginare, delineare e progettare vie di promozione umana.

Partner dell’iniziativa sono l’Università degli Studi della Tuscia, l’Istituto Universitario “Progetto Uomo” di Montefiascone e l’Istituto Filosofico-Teologico “San Pietro” di Viterbo.

Il programma della Scuola socio politica della Diocesi di Viterbo

Il primo corso avrà come tema di fondo “La democrazia tra forma e sostanza”: partendo dalla Costituzione Italiana si andranno a toccare principi fondamentali (il lavoro, l’uguaglianza, la pace) e le forme partecipative disegnate dalla nostra Carta fondamentale, cercando di capire i nodi critici e le possibilità di una rinnovata valorizzazione degli strumenti a disposizione della cittadinanza. Verranno coinvolti docenti di diversi atenei italiani, come riportato nel programma qui allegato.

Primi destinatari di questa proposta sono i giovani, sia gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado sia gli iscritti ai percorsi universitari. La Scuola “Mario Fani” nasce dalla volontà di offrire loro uno spazio di approfondimento e confronto sui temi della cittadinanza.

Inoltre il corso può costituire una valida occasione di aggiornamento professionale sui temi dell’Educazione Civica per i docenti delle scuole secondarie.

Gli incontri ordinari si svolgeranno il venerdì pomeriggio dalle 15.30 alle 18.

Verrà tenuto un registro delle presenze per quanti interessati al conseguimento di un attestato di partecipazione o al riconoscimento di crediti formativi e simili. È ammessa una sola assenza all’interno del corso completo.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a scuolamariofani@diocesiviterbo.it

Crediti formativi per i giovani universitari

SCUOLA “MARIO FANI”

Primo corso

Periodo di svolgimento

14 febbraio – 28 marzo

TEMA DI FONDO: La democrazia tra forma e sostanza

INCONTRO INAUGURALE (Aula Magna Unitus – Santa Maria in Gradi.

14 febbraio ore 17

La Carta fondamentale nella storia e nella vita degli italiani

Relatori prof. Maurizio Ridolfi (Unitus), card. Matteo Zuppi

INCONTRI ORDINARI (Cedido – Piazza San Lorenzo)

21 febbraio ore 15.30

Una Repubblica “fondata sul lavoro”… precario e povero

Alessandro Somma, Università La Sapienza

Valeria Cirillo, Università La Sapienza

28 febbraio ore 15.30

L’architettura istituzionale in dialogo coi principi fondamentali

Umberto Ronga, Univ. Federico II Napoli

Fabio Pacini, Unitus

7 marzo ore 15.30

Le disuguaglianze come antitesi della democrazia

Alessandro Sterpa, Unitus

Chiara Grazini, Unitus

14 marzo ore 15.30

L’Italia, l’Europa, la pace

Sante Cruciani, Unitus

Pasquale Ferrara, ex ambasciatore, docente Luiss

21 marzo ore 15.30

La sussidiarietà come corresponsabilità del bene comune

Daniela Ropelato, Resp. Master Dottrina Sociale Univ. Sophia

Leonardo Becchetti, Università Tor Vergata

INCONTRO CONCLUSIVO (Sala Alessandro IV – Piazza San Lorenzo)

28 marzo ore 17

Camaldoli, la Costituente e noi: il contributo cattolico alla Repubblica

Maria Luisa Sergio, Luigino Bruni, Alberto Lo Presti.

Per valutare in questo periodo storico dell’utilità della „Scuola socio-politica Mario Fani“ di Viterbo occorre secondo chi scrive richiamare e considerare le fondamenta specifiche della Dottrina Sociale della Chiesa, che nella vita concreta dei cittadini ispirati dalla Fede possono ricondursi a quattro principi basilari: (1) la dignità della persona umana, (2) il bene comune, (3) la sussidiarietà, e (4) la solidarietà.

  1. La dignità della persona umana. Il primo principio classico e’ la dignità della persona umana, da cui scaturiscono i diritti umani. Pensare correttamente sulla società, sulla politica, sulla economia e sulla cultura significa in primo luogo capire bene chi è la persona e qual è il suo vero bene. Ogni persona, creata all’immagine di Dio, possiede una dignità inalienabile per cui dev’essere trattata sempre come fine e non solo come un mezzo.

  2. Il bene comune.Il secondo principio classico della dottrina sociale della Chiesa è appunto il principio del bene comune. Viene definito dal Concilio Vaticano II come “linsieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”. L’uomo e la donna sono esseri sociali, relazionali, interpersonali, che si perfezionano nella società e attraverso la società. Perciò, il bene comune si distingue, ma non si oppone al bene particolare di ciascuno.Il bene comune si oppone invece all’utilitarismo, che porta necessariamente alla subordinazione della minoranza alla maggioranza.

  3. Sussidiarietà.Il terzo principio classico della dottrina sociale è il principio della sussidiarietà. Ovvero le decisioni nella società si devono lasciare al livello più basso possibile, cioè al livello più vicino alle persone su cui la decisione incide. Questo principio è stato formulato proprio sotto l’ombra delle minacce dei totalitarismi con la loro dottrina centralista della subordinazione del singolo allo stato.

  4. Solidarietà.Il quarto principio viene articolato da Papa Giovanni Paolo II nella sua lettera enciclica Sollicitudo rei socialis (1987). Di fronte alla globalizzazione, alla crescente interdipendenza degli uomini e dei popoli, è importante accorgerci che la famiglia umana è una. La solidarietà ci invita a crescere nella nostra sensibilità verso gli altri, soprattutto coloro che soffrono.La solidarietà non è un mero sentimento, ma una vera “virtù” per cui prendiamo responsabilità gli uni per gli altri. Il Santo Padre ha scritto che la solidarietà “non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti” Su questi quattro principi di base si fonda l‘ispirazione e l’azione dei cattolici nella società, e nell‘impegno pubblico, negli ambiti economici e politici.

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