Farsi prossimi alle sofferenze della città, degli ultimi, dei soli , degli emarginati. Essere presenti giorno per giorno, rispondendo alle esigenze dell’altro in difficoltà, nelle tante crisi della fragilità umana, ora aggravate anche dalla pandemia. Sfamare, ospitare. Due opere di misericordia che la Chiesa compie da sempre, Due capisaldi oggi della sua azione soprattutto tramite la Caritas.
Era il 23 ottobre del 1995, quando la diocesi di Viterbo dava il via ad un gesto concreto di accoglienza e di cura dei bisognosi: la mensa. Un’opera che piano piano è diventata un’importante realtà, un punto di riferimento intorno ad un pasto caldo e tanto amore. Da allora più di settecentomila pasti per aiutare chi non ha più nemmeno quello ogni giorno.
Dallo scorso 4 maggio nella diocesi è attivo anche il dormitorio ‘La Tenda‘, con una quindicina di posti, attualmente con l’emergenza coronavirus sono 12, per dare alloggio notturno a chi vive per strada, insieme con un pasto e una colazione.

Il dormitorio, con camere singole con bagno, all’interno del monastero di Santa Rosa, è stato realizzato in collaborazione tra la Caritas diocesana le custodi del santuario della patrona del capoluogo della Tuscia, le suore francescane alcantarine, diretto da Aldo Piermattei.
L’emergenza coronavirus ha fatto sentire i suoi effetti anche a Viterbo e così i volontari hanno detto sì e si prodigano giorno dopo giorno per questi fratelli provati dalla vita e dalla pandemia. Guardandoli, si tocca con mano la letizia della carità, dell’amore per l’altro.
In pieno rispetto delle norme anti Covid-19, dopo aver misurato la temperatura agli ospiti, accolgono i senza fissa dimora. Proclamano con le opere il messaggio del Vangelo, magari tessendo piccole relazioni umane, aiutando, supportando, tendendo una mano, in collegamento con la Questura di Viterbo.

Una sorta di carità della “porta accanto”, un “aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico un più”, con una particolare attenzione a chi vive ai margini, a quell’anello che, con precarietà, rimane ancorato alla società.
Una mano tesa, dunque, dove si sperimenta povertà e fragilità, ma allo stesso tempo di essere realmente umili strumenti di speranza per gli ospiti. Un volontariato fatto di amore per l’altro, perché “il cuore dell’amicizia deve essere sempre in movimento, perché così c’è la vita”, come disse Papa Francesco nella sua visita alla Cittadella della Caritas di Roma nel 2019.

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it ed è attualmente corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.