Il 16/1/2024 è morta mia moglie, Ada Conocchia, all’Ospedale di Terni all’età di 86 anni. Mi ha lasciato con tre figli: Anna, funzionario del Ministero del Lavoro, laureata in Arabo, Inglese e Hindi; Simonetta, insegnante al Liceo delle Scienze Umane di Viterbo, laureata in Inglese e Francese; Guido, impiegato in una impresa a Terni, diplomato Ragioniere programmatore e tre nipoti: Giorgio, Jasmine e Viola-Lucrezia.

Ho conosciuto mia moglie quando ero ancora ad Arrone, dove sono nato 90 anni fa, in occasione dei secondi esercizi spirituali di un gruppo di ragazze dell’Azione Cattolica di Montefranco. Io allora ero Presidente della G.I.A.C. (Gioventu’ Italiana di Azione Cattolica) ad Arrone. Il nostro Parroco era don Primo che mi disse di andare al suddetto Convento per portare alle Suore ed alle giovani il saluto del Parroco e l’orario delle Sante Messe. Perciò mi sono recato a San Bernardino, dove tra le altre, ho conosciuto una bellissima giovane mora con una lunga treccia e con occhi screziati di verde e… subito mi sono innamorato di lei. Allora avevo solo 19 anni ed Ada 16 e l’ho sposata poi il 2/10/1958 a Montefalco nella bellissima Chiesa della Madonna della Stella.

Mia moglie Ada a Viterbo, dove io già lavoravo dal 1957 come Funzionario della Direzione Centrale della Democrazia Cristiana e poi nel 1961 come Capo Ufficio Anagrafe della Camera di Commercio, ha lavorato come insegnante di disegno al Liceo Scientifico di Viterbo e poi come insegnante di macchine contabili e calcolatrici presso l’Istituto Tecnico per Ragionieri. Nel 1957, prima del nostro fidanzamento ufficiale ho invitato Ada a casa mia ad Arrone, all’epoca abitavamo in Piazza della Chiesa, per conoscere la mia famiglia. L’ho quindi presentata ai miei genitori, alle mie sorelle e a mio fratello Silvio. Tutti sono rimasti affascinati dalla mia amata, a cui avevo chiesto di cantare l’Ave Maria di Shubert e di Gounot. La voce meravigliosa di Ada ha conquistato mio padre, allora veterinario condotto del Comune di Arrone e Polino e colpito favorevolmente mia madre che non sapeva che Ada cantasse nel coro della Chiesa di Montefalco.

Dopo che ci siamo sposati Ada ha continuato a cantare nel coro della Chiesa di Castel d’Asso, frazione del Comune di Viterbo.

In questo momento mentre penso al nostro amore, ricordo che dopo il nostro fidanzamento, quando io le facevo dei regali: fiori, cioccolatini ed altri pensieri, compreso un piccolo portacipria con il giglio di Firenze e orecchini, lei era triste e piangeva, ma non di gioia, in quanto non lavorando non era in grado di ricambiare. Perciò rimasi stupito quando un giorno Ada mi fece una splendida sorpresa e mi regalò dei bellissimi quadretti disegnati da lei e raffiguranti uccelli, alberi e rose, per contraccambiare i miei regali, inserendovi una piccola dedica: “Al mio tesoro”, in data 1/11/1957.

La morte di mia moglie ha lasciato nel mio cuore un dolore terribile, ci siamo molto amati insieme ai nostri figli ed il distacco terreno, in particolare per me, è stato dolorosissimo ed improvviso. Io da 10 mesi sono così abbattuto che nonostante fossi stato Presidente dei Giornalisti cattolici a Viterbo da quando sono in pensione, non sono più riuscito a scrivere nessun articolo anche se sono iscritto dal 1982 all’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Io e lei siamo cristiani praticanti e solo la nostra fede in Cristo Gesù, ci dà la Speranza di ricongiungerci nell’Aldilà.

A presto Ada, amore mio per sempre!

Cristoforo Melinelli

(detto Nino)

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