Il termine Pellegrino deriva dal latino peregrinus, da per e ager(campi) dove indicava colui che non abita in città, quindi lo straniero, ovvero qualcuno privo delle comodità e bisognoso di un aiuto materiale, ma anche spirituale. I pellegrinaggi sono presenti in tutte le religioni e in ogni epoca ne nascono nuovi e diversi.

Scrive Josè Saramago, scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese, Premio Nobel per la letteratura nel 1998 nel suo romanzo “Viaggio in Portogallo”: Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già fatti, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.

Per documentare l’attività che svolge l’associazione Amici della Via Francigena Viterbo APS con la Parrocchia Santa Maria Nuova, dal mese di marzo fino alla fine di settembre, nel dare accoglienza presso l’Ospitale del Pellegrino (Via San Pellegrino, n.49) ai pellegrini che arrivano nella nostra città, hanno organizzato un evento “La Settimana del Pellegrino” articolata con una mostra, convegni, presentazioni di libri, testimonianze e momenti musicali.

Il 9 settembre, dopo i saluti istituzionali da parte di Vincenzo Mirto responsabile dell’Ospitale del Pellegrino, l‘inaugurazione della mostra con pannelli illustrativi   “Pellegrini, pellegrinaggi, mete e simboli” in cammino verso il Giubileo 2025, allestita presso la Chiesa di San Giovanni Battista o del Gonfalone, via Cardinal La Fontaine.

A seguire, Don Mario Brizi, presidente dell’Associazione, ha presentato una delle sue ultime pubblicazioni frutto di ricerche sulla chiesa di San Pellegrino, la presenza del Santo a Viterbo, e l’Ospedale dei pellegrini inglesi.

Presente, per l’occasione, il prof. Paolo Caucci von Saucken, storico e saggista, specializzato nello studio delle vie del pellegrinaggio cristiano nel Medioevo, in particolar modo del Cammino di Santiago di Compostela.

Nella sua relazione ha illustrato quale sono le finalità del cammino che nasce come pellegrinaggio spiritualepenitentiae causa”.

Con il passare degli anni, Santiago Di Compostela si è trasformata in una meta turistica e di moda; tuttavia le ultime restrizioni hanno portato a riscoprire la spiritualità originale del cammino.

Il pomeriggio si è concluso con l’esibizione di un affascinante viaggio in musica presentato dalla Camerata Polifonica Viterbese “Zeno Scipioni “Iter stellarum, i passi della fede”.

Sulle note de Las Cantigas di Alfonso x, dei gregoriani di Hildegardvon Bingen e del Laudario di Cortona, hanno accompagnato i passi e le riflessioni di in pellegrino del duecento in viaggio verso Santiago de Compostela. Autrice dei testi scritti in italiano volgare, la direttrice della Camerata Lucia Napoli.

Il numeroso pubblico presente ha molto apprezzato le proposte dell’evento.

Prossimo appuntamento, venerdì 13 alle ore 16:30 con la Conferenza a cura del dott. Mario Mancini dal titolo: “IL PELLEGRINAGGIO DEL VITERBESE BEATO DOMENICO BARBERI DA LONDRA A LIVERPOOL” e presentazione del cammino: “SULLE ORME DEL BEATO DOMENICO BARBERI IN INGHILTERRA”. A seguire canti medievali a cura della corale INTIMA VOX ENSEMBLE.

La mostra sarà visitabile 9 al 22 settembre dalle ore 9:00 – 12:30 / 15:00 – 18:00

Per info: tel. 3346960175 – www.amicidellaviafrancigenaviterbo.com

Si ringraziano i confratelli dell’ Arciconfraternita Araldi della Madonna del Carmelo che curano l’apertura della chiesa, la sorveglianza e la presentazione di uno dei gioielli barocchi presenti nella nostra città.

Mariella Zadro

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