Sia stato un caso o sia stata una precisa scelta del cappellano don Flavio Valeri, il precetto di Natale della Questura di Viterbo, celebrato lunedì 19 nella chiesa di San Pietro – ha offerto con la liturgia del giorno ai molti partecipanti – personale in servizio, in pensione ed appartenenti all’Associazione Nazionale Polizia di Stato (Anps) ed alcuni rappresentanti del Gruppo del Volontariato della stessa Questura – motivo di riflessione su due figure bibliche la cui nascita era stata annunciata in sogno alle madri da un angelo, Sansone nella lettura dall’antico Testamento e Giovanni Battista nel Vangelo.
E proprio a Sansone, giudice in Israele, cioè protettore del popolo, ha fatto riferimento don Flavio all’omelia, sottolineando il rilievo e le difficoltà delle donne e degli uomini che operano in polizia, talora a rischio della vita, a servizio dello Stato per il bene della comunità. Infatti i poliziotti proteggono i più deboli, aiutano e gestiscono la legalità per il bene comune. «La vostra è una missione – ha detto il sacerdote – che vi porta anche a combattere la criminalità e le debolezze umane. Il male si può trasformare in situazioni di fecondità perché il Signore è un padre che rispetta la libertà dei suoi figli ed è con noi soprattutto nelle sofferenze».

A ringraziare i presenti per il loro indefesso impegno, a lodare l’Anps sempre presente e particolarmente il coro della Questura, guidato da Alberto Guerrini, con all’organo Amelia Priario, primo dirigente della divisione anticrimine,

è stato il questore Giancarlo Sant’Elia, ormai prossimo alla quiescenza, per il quale l’incontro è stato anche occasione di una sorta di anticipato, commosso congedo dalle donne e dagli uomini che ha guidato negli ultimi anni.
«Trentasei anni e sei mesi: è un dolore enorme per me andare in pensione – ha detto – anni esaltanti… che emozioni dà questo lavoro!».

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it. Corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo e varie questure delle province del Lazio. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa. Collabora anche con le testate online Il punto quotidiano.it e Ponte Adriatico.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.