Orvieto –  Interessante incontro presso il Vescovado di Orvieto, in occasione della festa di san Francesco di Sales, questa mattina.

Il vescovo Monsignor Benedetto Tuzia accoglie i giornalisti nel tradizionale appuntamento  sulle orme di San Francesco di Sales.  Lo spunto lo offre il  Messaggio di Papa Francesco per la 52a Giornata  Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal titolo “La verità vi farà liberi (Gv 8,32). Fake news e giornalismo di pace”.

“San Francesco di Sales – esordisce il vescovo Tuzia – è stato un grande comunicatore che con strumenti umili faceva molta diffusione, ma anche un grande maestro di spiritualità”.

Il giornalismo analizzato come ricerca della verità, quindi di pace che, come afferma il vescovo Tuzia –  “chieda spiriti umili ed  onesti”.

Per il giornalista vaticanista Raffaele Luise “Le fake news, un genere di giornalismo,  si legano a visioni strumentalizzate, per motivi politici ad esempio.  Una trappola dove non cadere, ed il Papa ha messo il dito sulla piaga”.

Dalla profonda riflessione emerge che viene dimenticata la realtà viva, il giornalismo è diventato espressione del liberismo economico, macina notizie nella mercificazione,  in sintonia con il consumismo,  diventando così espressione delle classi dirigenti.

“Ogni persona deve diventare portatore di notizie prosegue il presidente Ucsi Lazio Raffaele Luise –  ‘in- formazione’ è proprio formazione attiva, dal cosmo a Dio. In gioco c’è la nostra umanità, il bene comune”.

Il Papa, in questa giornata dedicata a San Francesco di Sales protettore della stampa,  ci ricorda che avanza l’incomunicabilità, una paurosa solitudine, un veleno nelle relazioni umane, per la bramosia dell’individuo che tanto più possiede, tanto più pensa di avere un’identità.

“L’uomo va rimesso al centro – continua Luise –  vanno guarite le relazioni, la verità è una costruzione corale ed in movimento che noi non possediamo. La verità semmai è lei che possiede noi, come diceva San Tommaso d’Aquino”.

La verità, quindi, va amata per essere autentici, attingendo a Dio. Bisogna fare chiarezza, fare centro sulla verità sempre e comunque.

Il giornalista? Per Raffaele Luise  ” È sfidato in prima persona, tanto più se credente, in questo deserto dove dobbiamo camminare reagendo con una nuova professionalità. Tutti uniti in questo percorso, perché ognuno di noi è un media, tra il cosmo e Dio, attraverso la comunità. Il mondo va rifondato”.

Tra i numerosi presenti nella sala del Vescovado anche il presidente Ucsi Viterbo, Mario Mancini.

Per concludere, il vaticanista-scrittore Luise legge la preghiera che conclude il Messaggio di Papa Francesco.

Ecco il testo:

Signore, fa’ di noi strumenti della tua pace.

Facci riconoscere il male che si insinua in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c’è rumore, fa’ che pratichiamo l’ascolto;
dove c’è confusione, fa’ che ispiriamo armonia;
dove c’è ambiguità, fa’ che portiamo chiarezza;
dove c’è esclusione, fa’ che portiamo condivisione;
dove c’è sensazionalismo, fa’ che usiamo sobrietà;
dove c’è superficialità, fa’ poniamo interrogativi veri;
dove c’è pregiudizio, fa’ che suscitiamo fiducia;
dove c’è aggressività, fa’ che portiamo rispetto;
dove c’è falsità, fa’ che portiamo verità.
Amen.

Dal Vaticano, 24 gennaio 2018, memoria di san Francesco di Sales

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