Assume un particolare significato, quest’anno, la Giornata Mondiale della Terra, un’iniziativa che ha ormai raggiunto il mezzo secolo, anche se è stata recepita ufficialmente dalle Nazioni Unite solo nel 2009, dopo decenni di confronto sui suoi principi ispiratori, un confronto non sempre facile tra posizioni ideologiche e persino religiose spesso contrapposte.
Sono almeno due i motivi della particolarità di questa Giornata 2020. Il primo è la concomitanza con la pandemia della Covid-19, che chiama in causa, tra l’altro, le responsabilità di comportamenti ormai globalizzati di evidente incuria della salvaguadia del pianeta. L’altro è il fatto che queste edizione sia stata dedicata dagli organizzatori a Papa Francesco, nel quinto anniversario della promulgazione della sua enciclica Laudato si’. “Siamo onorati dell’impegno che il Papa mette nell’unire le persone sull’importanza della Terra in questo momento così importante. La sua enciclica Laudato si’ sottolinea il” potente rapporto che ognuno di noi ha con il nostro unico pianeta”, si legge nella dichiarazione congiunta di Denis Hayes, considerato il fondatore della Giornata, e Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network, che la organizza dal 1970 e che vede pggi l’adesione oggi di 75 mila partner, in 193 Paesi, impegnati a promuovere a ogni livello la democrazia ambientale.
L’iniziativa, in realtà, ebbe una gestazione anche più lunga. Secondo alcuni, infatti, fu originata dalla decisione del 1962 del presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, che coinvolse importanti esponenti del mondo politico in una serie di conferenze dedicate proprio ai temi ambientali. Fu poi il disastro provocato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil al largo di Santa Barbara, in California, tra gennaio e febbraio del 1969, a far maturare l’idea di unire le forze contro il degrado ambientale, con venti milioni di cittadini degli Stati Uniti che manifestarono dando vita alla prima Giornata della Terra.
Quest’anno, l’epidemia ha fatto sì che la celebrazione della Giornata assumesse una connotazione surreale, in una dimensione solo digitale, via social da casa, nel cosiddetto lockdown.. Ma paradossalmente proprio questa scelta resa obbligata dal pericolo del contagio, aiuta a concentrare l’attenzione sulla necessità ormai non più rinviabile di risanare e salvaguardare il pianeta. Per questo appuntamento funestato quest’anno dalla pandemia, che vede ormai decine di migliaia di vittime, centinaia di migliaia di malati a ogni latitudine del mondo e miliardi di persone di ogni età e condizione sociale a rischio di contagio, costrette a misure inedite di isolamento e di distanziamento sociale, la celebrazione di oggi si sta esprimendo con una ‘maratona multimediale internazionale’ di dodici ore, dal titolo #OnePeopleOnePlanet.
In Italia c’è una diretta dalle 8 alle 20 sul canale streaming Rai Play, con testimonianze, performance artistiche, approfondimenti con esperti, in collegamento con diversi programmi radiotelevisivi del servizio pubblico oltre che dei media vaticani e di Tv 2000, l’emittente televisiva della Conferenza episcopale, e di altre emittenti private.
La dedica a Papa Francesco è il riconoscimento della sua determinazione a sollecitare un’ecologia integrale, perché l’uomo deve prendersi cura del suo mondo. Dalla Laudato si’ emerge con chiarezza il significato vitale di questo impegno che sollecita ognuno di noi e a maggior ragione quanti hanno responsabilità politiche e istituzionali a una ” conversione ecologica capace di sorreggere lo sviluppo sostenibile”, alla ricerca della “giustizia sociale ed il superamento di un sistema iniquo che produce miseria, disuguaglianze ed esclusione sociale”, a respingere la logica dell’usa e getta, che genera la cultura dello scarto.
Di questa convinta determinazione del Papa ci sono moltissime riprove. Per tutte, basta citare ‘esortazione apostolica post sinodale Querida Amazonia, seguita al Sinodo dei vescovi tenuto appunto sull’Amazonia lo scorso ottobre in Vaticano. Vi si legge un forte richiamo al “rispetto alla custodia dell’intera creazione che Dio affidato all’uomo, non perché lo sfrutti selvaggiamente ma, perché lo renda un giardino”. Secondo il Papa, “in una realtà culturale come l’Amazonia nella quale esiste una relazione così stretta dell’essere umano con la natura l’esistenza quotidiana è sempre cosmica. Liberare gli altri dalle loro schiavitù implica certamente prendersi cura dell’ambiente e proteggerlo”. Questo siamo chiamati a fare, perché è “sempre possibile superare diverse mentalità coloniali per costruire reti di solidarietà e di sviluppo”.

Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it. Corrispondente da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo e varie questure delle province del Lazio. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa, fondata da Tommasa Alfieri, della quale ha ideato la versione online. Collabora anche con le testate online Il punto quotidiano.it e Ponte Adriatico.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonaventura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale. Socia Anps, Associazione Nazionale Polizia di Stato, socia fondatrice del Gruppo Volontari Sezione Anps Viterbo, donatrice Avis ed iscritta al Gruppo DonatoriNati della Questura di Viterbo.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un linguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”