Con la recita del Credo di Nicea proclamato all’unisono dal Vescovo Orazio Francesco Piazza, dal Parroco della Parrocchia Ortodossa Rumena Pope Vasile Bobita e dal parroco della comunità greco-cattolica ucraina di rito bizantino don Andriy Maksymòvych si è concluso l’incontro di preghiera ecumenico a chiusura dell’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani il 25 gennaio 2025.
Il vescovo Piazza ha ricordato, in proposito, la ricorrenza del millesettecentesimo anno del Concilio di Nicea (325) che preparò quella formula che unì allora e che ancora oggi accomuna tutte le confessioni cristiane. È seguito un altro momento forte con la Benedizione data dai tre ministri nelle loro differenti lingue liturgiche: italiano, rumeno, greco antico. Il Vescovo Piazza ha voluto sottolineare come egli stesso non avesse potuto comprendere il significato delle parole, ma avesse goduto della inclusività del gesto che accompagnava le parole della formula che significava l’unità delle volontà.
La cerimonia si è svolta nella Chiesa (anticamente S. Ignazio dei Gesuiti) affidata alla locale comunità ortodossa Rumena che l’ha dedicata a San Callinico di Cernica e che i devoti rumeni hanno impreziosito con un gran numero di Icone e con una preziosa iconostasi, quella parete divisoria decorata con icone che separa l’altare dal resto della Chiesa. Infatti, d’accordo con l’Ufficio Ecumenico della Diocesi di Viterbo, le diverse confessioni religiose si alternano, negli anni, per ospitare l’incontro e pregare insieme.
I fratelli Ortodossi hanno incentrato la preghiera sull’inno “Akathistos” alla altissima Madre di Dio che si recita “stando in piedi” in segno di devozione alla Madonna. Questo inno liturgico del secolo V, è una composizione litanica di cui sono state recitate dodici “stanze” introdotte da vari rappresentanti dele comunità cattoliche, ortodosse, greco-bizantine, metodiste, trappiste.
L’incontro è stato occasione, al di là della comunione di preghiera, per fraternizzare tramite la condivisione delle bellezze artistiche e la condivisione delle prelibatezze gastronomiche che la comunità rumena ha voluto offrire agli ospiti.