Papa Francesco ha presieduto domenica in San Pietro la Celebrazione della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, fine dell’Anno liturgico, in occasione della ricorrenza diocesana della 39a Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg), che si è celebrata in tutto il mondo nelle Chiese particolari diocesane sul tema “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi” (Versetto del profeta Isaia 40,31).
La Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi domenica 24 novembre fa seguito alla 38a edizione ed alla celebrazione internazionale svoltasi a Lisbona nell’agosto del 2023. Al termine della messa, si è tenuto il tradizionale passaggio dei simboli della Giornata Mondiale della Gioventù, dando inizio al loro pellegrinaggio verso Seul 2027.
I simboli della Giornata Mondiale della Gioventù Gmg – la Croce dei Giovani e l’Icona di Maria Salus Populi Romani, venerata presso la Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma – sono stati consegnati, prima dei riti di conclusione della Celebrazione da una delegazione di giovani portoghesi a una delegazione di giovani coreani, accompagnati dai loro pastori.
I giovani coreani potranno così dare il via al pellegrinaggio dei simboli in Corea e in vari paesi dell’Asia, portandoli ovunque – nelle città, nelle campagne, fra i sofferenti, i carcerati, i poveri, con particolare riferimento ai giovani senza speranza – per recare a tutti vicinanza e consolazione.
Come riferito dalla Sala Stampa della Santa Sede, tale pellegrinaggio è particolarmente significativo poiché si svolgerà in Paesi prevalentemente non cristiani. La Croce dei Giovani venne affidata ai giovani da San Giovanni Paolo II in occasione del primo Raduno dei giovani, nel 1984.
Come riferito dall’Agenzia Giornalistica Ansa (foto dell’articolo), alla fine dell’Anno Santo della Redenzione, dopo aver chiuso la Porta Santa, papa Giovanni Paolo II consegnò la Croce alla gioventù del mondo con queste parole: “Portatela nel mondo, come segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità ed annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione”.
Dal 2003, la Croce è accompagnata dall’icona di Maria Salus populi romani, segno della tenerezza materna di Maria e della maternità stessa della Chiesa per tutta l’umanità.
Nella basilica di san Pietro domenica papa Francesco ha celebrato la festa liturgica di Cristo Re ed ha rivolto ai giovani parole di saggezza, come fosse un nonno.
“Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giorno’, sui social o in qualsiasi altro contesto.
Ricordo una volta una bella giovane che voleva farsi vedere, nella mia terra, e per andare ad una festa si è truccata totalmente. Io pensai, dopo il trucco cosa resta? Non truccatevi l’anima, non truccatevi il cuore, siate come siete: sinceri, trasparenti”.
Nell’omelia ha poi insistito che «non sono i consensi a salvare il mondo, né a rendere felici, ma la gratuità dell’amore».
E’ un argomento che lo tocca da vicino e solitamente lo affronta direttamente con i ragazzi che spesso riceve in udienza ai quali non smette di ricordare che la vita non può essere filtrata da un like o da un algoritmo.
Infine: “Non lasciatevi contagiare dalla smania – oggi tanto diffusa – di essere visti, approvati e lodati – ha sottolineato il Papa – chi si lascia prendere da queste fissazioni, finisce col vivere nell’affanno. Si riduce a ‘sgomitare’, competere, fingere, scendere a compromessi, svendere i propri ideali pur di avere un po’ di approvazione e di visibilità.
La vostra dignità non è in vendita, state attenti. Dio vi ama così come siete: davanti a Lui i vostri sogni puri valgono più del successo e della fama, e la sincerità delle vostre intenzioni vale più dei consensi.
Non lasciatevi ingannare da chi, allettandovi con promesse futili, in realtà vuole solo strumentalizzarvi, condizionarvi e usarvi per i propri interessi. Siate liberi in armonia con la vostra dignità”.
Stefano Stefanini