Oggi mercoledì delle Ceneri il messaggio di papa Francesco per la Quaresima “Camminiamo insieme nella Speranza”.
Speranza di una promessa, con l’impegno personale e sociale per la giustizia, la fraternità, la cura della casa, perché nessuno sia lasciato indietro.
Stefano Stefanini
In ogni Comunità Cristiana si sta celebrando il Rito
dell’imposizione delle Ceneri.
In questo primo giorno di Quaresima l’esortazione del
Messaggio di Papa Francesco, sofferente, ma sempre
attento al Popolo di Dio, presso il Policlinico Agostino
Gemelli, per la Quaresima 2025 è:“Camminiamo insieme
nella Speranza”
Così’ esorta il Pontefice: “Con il segno penitenziale delle
ceneri sul capo, iniziamo il pellegrinaggio annuale della
santa Quaresima, nella fede e nella speranza. […] In questa
Quaresima, arricchita dalla grazia dell’Anno Giubilare,
desidero offrirvi – scrive Papa Francesco – alcune riflessioni
su cosa significa camminare insieme nella speranza, e
scoprire gli appelli alla conversione che la misericordia di
Dio rivolge a tutti noi, come persone e come comunità.
Prima di tutto, camminare.
Il motto del Giubileo “Pellegrini di speranza” fa pensare al
lungo viaggio del popolo d’Israele verso la terra promessa,
narrato nel libro dell’Esodo: il difficile cammino dalla
schiavitù alla libertà, voluto e guidato dal Signore, che ama
il suo popolo e sempre gli è fedele. E non possiamo
ricordare l’esodo biblico senza pensare a tanti fratelli e
sorelle che oggi fuggono da situazioni di miseria e di
violenza e vanno in cerca di una vita migliore per sé e i
propri cari. Qui sorge un primo richiamo alla conversione,
perché siamo tutti pellegrini nella vita, ma ognuno può
chiedersi: come mi lascio interpellare da questa condizione?
Sono veramente in cammino o piuttosto paralizzato, statico,
con la paura e la mancanza di speranza, oppure adagiato
nella mia zona di comodità? […]
In secondo luogo, facciamo questo viaggio insieme.
Camminare insieme, essere sinodali, questa è la vocazione
della Chiesa. I cristiani sono chiamati a fare strada insieme,
mai come viaggiatori solitari. Lo Spirito Santo ci spinge ad
uscire da noi stessi per andare verso Dio e verso i fratelli, e
mai a chiuderci in noi stessi. Camminare insieme significa
essere tessitori di unità, a partire dalla comune dignità di figli
di Dio (cfr. Gal 3,26-28); significa procedere fianco a fianco,
senza calpestare o sopraffare l’altro, senza covare invidia o
ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si
senta escluso. Andiamo nella stessa direzione, verso la
stessa meta, ascoltandoci gli uni gli altri con amore e
pazienza. […]
In terzo luogo, compiamo questo cammino insieme nella
speranza di una promessa.
La speranza che non delude (cfr. Rm5,5), messaggio
centrale del Giubileo, sia per noi l’orizzonte del cammino
quaresimale verso la vittoria pasquale.
In questo periodo Giubilare queste esortazioni e azioni
concrete hanno un significato ed una efficacia particolari.
Ancora il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima
appena iniziata:
Come ci ha insegnato nell’Enciclica Spe salvi il Papa
Benedetto XVI, «l’essere umano ha bisogno dell’amore
incondizionato. Ha bisogno di quella certezza che gli fa dire:
“Né morte né vita, né angeli né principati, né presente né
avvenire, né potenze, né altezze né profondità, né
alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio,
che è in Cristo Gesù, nostro Signore” ( Rm 8,38-39)» .
Gesù, nostro amore e nostra speranza, è risorto [7] e vive e
regna glorioso. La morte è stata trasformata in vittoria e qui
sta la fede e la grande speranza dei cristiani: nella
risurrezione di Cristo!…
…..Ecco la terza chiamata alla conversione: quella della
speranza, della fiducia in Dio e nella sua grande promessa,
la vita eterna. Dobbiamo chiederci: ho in me la convinzione
che Dio perdona i miei peccati? Oppure mi comporto come
se potessi salvarmi da solo? Aspiro alla salvezza e invoco
l’aiuto di Dio per accoglierla? Vivo concretamente la
speranza che mi aiuta a leggere gli eventi della storia e mi
spinge all’impegno per la giustizia, alla fraternità, alla cura
della casa comune, facendo in modo che nessuno sia
lasciato indietro?