(Da un dialogo on Line tra me e Padre Vincenzo in Corea del Sud…..)
Ti mando uno scritto che vorrei pubblicare sul significato nella Liturgia non come atto di culto (religione) ma come cammino per diventare noi il Cristo nella vita e nella storia perché diventi Regno di Dio….. Visione e progetto che dovrebbe guidare noi e la Chiesa lievito luce e sale…. Noi non rendiamo onore e culto a Dio facendo cose per farle vedere a lui…. Cerimonie, chiese, statue….e’ la nostra vita gradita a Dio, vero dono di culto?…. Vedi lettera a Ebrei e profeti. E quando la nostra vita è gradita a Dio? Non per il numero delle messe almeno che…. (Vedi sopra), ma quando la nostra vita mostra la sua presenza. E Gesù e il volto di Dio…. Io e il padre siamo una cosa sola…. Chi vede me vede il padre. Per cui conformandoci a Cristo noi siamo dono gradito. Tutto qui…. Non facile…. Ma il pellegrinaggio vero che apre la Porta del Regno…. Il resto è immagine e strumento…..
La liturgia, la più antica espressione del dialogo con Dio, si è piano piano arricchita del suo vero significato di dono dell’umanità e non di agnelli e sacrifici. I vari passi simbolici della celebrazione ci fanno vedere questo cammino. Purtroppo in troppi casi la messa è diventata un rito, una cerimonia che non fa vedere il cammino nascosto sotto ‘l velame de li versi strani (Dante)…. e’ tutto da riscoprire. Per me parte da lì il rinnovamento della Chiesa.lo ha scritto anche il Papa Benedetto.
don Gianni Carparelli
