QUINTA di Pasqua/C (18 Maggio)
“Figlioli miei vi do un comandamento NUOVO, che vi amiate gli uni gli altri…” (Gv 13:34-35). Perché NUOVO? Mi viene alla mente quando disse: “Vi lascio la pace… vi do la MIA pace, non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14:27). Perché la “MIA”? Cosa aveva in mente questo Gesù e che desidera trasmettere a noi? Anche nella tradizione religiosa della quale Gesù e i discepoli appartengono, si parla di amore e di pace. Ma stiamo entrando nella visione cristiana che ancora facciamo fatica a capire. Anche se in alcune “oasi” seminate per il mondo, sembra che lo capiscano di più. Sono queste “OASI” veramente cristiane a mantenere a galla la cosiddetta “barca di Pietro”.
Abbiamo avuto in queste ultime generazioni alla guida della barca persone “Papi” e tanti altri servitori della Chiesa, che ci stanno dando l’esempio delle strade vere per un rinnovamento autentico e non plastico per l’apparenza. Gli ultimi due papi, Francesco e ora Leone XIV, hanno veramente vestito il grembiule di cui parlava il profeta vescovo Tonino Bello (Molfetta), il Card. Martini (Milano), Mons. Dante Bernini (Albano-La Quercia)…e una innumerevole schiera di credenti e anche non-credenti a servizio per un mondo che abbia il volto di Dio. Non è facile e lo vedo nelle mie fragilità. Ma il Signore ci incoraggia: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14:27). Iniziamo dal lavare i piedi di chi fa fatica a camminare.

