XVIII Festival del Volontariato: torna il premio Maestro Fardo
«Fede, speranza e carità; ma di tutte più grande è la carità». Così l’apostolo Paolo.
Il popolo dice “finché c’è vita c’è speranza”, sicché con la vita finisce la speranza. Il Doctor
Angelicus, dice “la fede viene esclusa dalla aperta visione quando sopraggiunge”, cioè “quando
vedrai non avrai più bisogno della fede”. Resta la carità, oltre la vita terrena e oltre l’aperta visione.
Carità e dono sono intimamente connessi: con il dono attuiamo la carità.
La Sadaqah, per il pio islamico, è un atto volontario di carità motivato da generosità, amore,
compassione verso un altro essere vivente. Dice il Profeta: La Sadaqa estingue il peccato come
l’acqua estingue il fuoco. (Hadith | Tirmidhi)
Per gli ebrei la Zedaqah, parola corradicale di Sadaqah, è il dono che il sapiente Maimonide articola
negli "Otto Livelli del Dare".
Maitri è la virtù fondamentale del buddismo: amore altruistico, che dona protezione, gioia e
benessere a sé e agli altri.
Per il filosofo Massimo Cacciari (1), esprimiamo la nostra libertà donando: “la natura della libertà è
di essere dono gratuito e incondizionato”.
Concezioni del dono di credenti e di laici. Libertà e dono, carità e dono, sadaqah e dono, zedaqah e
dono, maitri e dono. Importa il dono, e ai fini del dono, poco importa il resto.
Il dono compagina tutte le associazioni di volontariato, quelle di orientamento religioso e quelle di
orientamento laico. Questo è lo spirito che anima i volontari e già da prima che la legge sancisse
che perseguono “attività di interesse generale senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche
e di utilità sociale”. E questo è lo spirito che la Consulta del Volontariato di Viterbo ha messo al
centro del festival del volontariato di Viterbo, dedicandolo al dono.
Il festival si svolgerà nei giorni 23, 24 e 25 maggio prossimi e il 17 maggio pomeriggio e sarà
preceduto dalla connsegna del premio Maestro Fardo. Crediamo che il premio si inserisca a pieno
titolo nello spirito e nel tema del festival.
Ricordiamo che Maestro Fardo fu un notaio vissuto a Viterbo sette secoli fa. Uomo buono
e filantropo, cercò di redimere le ragazze della strada offrendo un lavoro diverso. Fece
costruire sui cimini l’Ospedale del Monte, per ospitare i pellegrini in difficoltà lungo la via
Francigena. Alla morte nel 1348 fu sepolto nella Chiesetta di Santa Maria della Salute,
dove ancora oggi è visibile la sua tomba in pietra.
Nel suo nome, 23 anni fa venne istituito il premio MAESTRO FARDO, come
riconoscimento alla virtù civica e alla solidarietà assegnato annualmente a cittadini
meritevoli. Dopo cinque anni di fermo per la pandemia torna il premio, in collaborazione
con Legambiente, Fondazione CARIVIT, ADMO, AVIS, AGESCI, Consulta del Volontariato
e il Comune di Viterbo.
Esistono tante persone che dedicano parte dell’esistenza ad aiutare i meno fortunati, ad
esigere il rispetto dei diritti delle minoranze, dell’ambiente e di tutti gli abitanti della Terra.
Queste persone normalmente non assurgono agli oneri delle cronache, ma danno in
silenzio il proprio contributo, senza aspettarsi niente in cambio.
Chiunque può segnalare una di queste persone via email a
premiomaestrofardo@gmail.com entro e non oltre il 04/05/2025,
con nominativo del segnalato, recapito telefonico, motivazione della segnalazione,
nominativo del segnalante attraverso il coupon che si allega. Il termine del 04/05/2025 è
tassativo.
I premiati saranno scelti da una giuria (composta da Legambiente, Fondazione CARIVIT,
ADMO, AVIS, AGESCI e la Consulta Comunale del Volontariato) tra le segnalazioni
pervenute.
La premiazione avverrà il 17 maggio alle 17 presso il Centro Culturale VALLE FAUL
Auditorium “Aldo Perugi” in Via Faul 22-24.
Per i promotori del Premio Maestro Fardo- Pieranna Falasca
Per la consulta del Volontariato – Raimondo Raimondi