Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, la pagina del Vangelo di Giovanni, di ieri, XVIIesima domenica del Tempo ordinario, al centro della riflessione di Papa Francesco, nell’Angelus, andato in onda nella rubrica di Rai 1, “A Sua Immagine”.

 

Nonostante il caldo torrido, tutti con lo sguardo rivolto verso la finestra del palazzo Apostolico, da dove il Santo Padre invita i numerosi fedeli accorsi con queste parole: “Siate coraggiosi!”.

Gesù Xsto che ha sfamato  lungo il lago Tiberiade le folle, incontra un ragazzo,  portato da Andrea, che offre cinque pani e due pesci. Un giovane che ha avuto compassione, ma anche coraggio, proprio come Gesù.

“Bravo il ragazzo! Coraggioso il ragazzo! Lui, anche lui, vedeva la folla – afferma Papa Francesco – Ma io ho questo, se serve sono a disposizione. Questo ragazzo ci fa pensare un po’ a noi…I giovani sono così, hanno coraggio. Dobbiamo aiutarli a portare avanti questo coraggio”.

Tutti possono avere, quindi, pane a sazietà, ma non solo, perché Gesù come prosegue il Santo Padre “è attento ai bisogni primari delle persone. Alle folle, Gesù non si è limitato a donare questo, ha offerto la sua Parola, la sua consolazione, la sua salvezza, infine la sua vita,  ma certamente ha fatto anche questo: ha avuto cura del cibo per il corpo”.

È un Gesù presente ed attento nella nostra  vita, offre la “sua Parola, la sua consolazione”, come sottolinea il Pontefice.

E noi? Siamo capaci di aiutare,  di ascoltare il prossimo?  O ci limitiamo a quelle blande offerte, la domenica mattina che gli extracomunitari ci chiedono fuori la chiesa?

Siamo gli strumenti di quell’ “amore di Dio per l’umanità affamata di pane, di libertà, di giustizia, di pace, e soprattutto della sua grazia divina”, come chiede in Piazza San Pietro, il Papa?

Infine, è molto bella la riflessione offerta da Papa Francesco nella preghiera finale, che dice così: “Preqhiamo la Vergine Maria, perché nel mondo prevalgano i programmi dedicati allo sviluppo, all’alimentazione, alla solidarietà, e non quelli dell’odio, degli armamenti e della guerra”.

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