“Mi piace pensare che la percezione di noi tra la gente sia questa: professionisti al servizio dei cittadini. Sempre. Anche e soprattutto nei momenti più difficili, come quelli della pandemia che ha toccato pure noi. Ma non ci siamo mai fermati. L’auspicio è di ritornare alla normalità sanitaria e porre fine alla guerra nel cuore dell’Europa. Noi ci saremo sempre”. Così si è espresso ieri mattina il questore di Viterbo Giancarlo Sant’Elia nella festa per il 170° anniversario di fondazione della Polizia di Stato. Nella cerimonia, tenuta nella sala Alessandro IV del Palazzo papale, gremita per l’occasione e alla quale hanno partecipato diverse autorità civili, religiose e militari, sono stati consegnati quattro encomi solenni, e sedici lodi ad agenti che si sono contraddistinti in attività meritorie.

Le parole di Sant’Elia esprimono il valore della missione della Polizia di Stato: essere accanto a chi soffre, a chi ha bisogno in ogni situazione, calamità. 170 anni di Fondazione di un’amministrazione che nel corso degli anni ha seguito i cambiamenti della società, tanto da trasformarsi ed adeguarsi alle nuove esigenze della storia, guardando al futuro per il bene della collettività, grazie all’operato di donne e uomini, alcuni dei quali hanno pagato con la vita quell’esserci sempre.
Nell’occasione, il questore ha fatto il punto sulla situazione della sicurezza a Viterbo, riferendo che appare in aumento il numero dei reati rispetto allo scorso anno, segnato dalle restrizioni per la pandemia del Covid-19, ma che si tratta comunque di un numero ancora in diminuzione rispetto al periodo precedente alla pandemia stessa. Per esempio, I furti sono passati da 1.998 a 2.230, le aggressioni da 292 a 306.
In aumento i reati spia delle violenze di genere, “una vera e propria emergenza sociale“, secondo il questore, il quale ha peraltro rivendicato che “tanto è stato fatto, si sta facendo e ancora si deve fare” da parte della questura viterbese riguardo la difesa dei più deboli, citando l’inaugurazione nei giorni scorsi della stanza per l’ascolto delle vittime di violenza, che va ad affiancarsi alle misure di prevenzione messe in atto con il tour del camper rosa e con il cosiddetto protocollo Zeus.


Laura Ciulli è una giornalista cattolica e una poetessa. Nel primo di questi aspetti ha svolto la sua attività come redattrice presso alcuni quotidiani online e come responsabile di cronaca giudiziaria e speaker radiofonica in varie emittenti viterbesi e della Sardegna. Ha co-fondato e ha diretto la testata TusciaMagazine.it, e da un anno la testata InfiniteRealtà.it ed è attualmente corrispondemte da Viterbo per Radio Radio nella trasmissione Doppia Vela Ventuno, realizzata in collaborazione con il ministero dell’Interno e con la questura di Viterbo. L’ultimo impegno che ha assunto è la vicedirezione della testata giornalistica Sosta e Ripresa.
Giornalista cattolica, dunque, come testimonia non solo la sua militanza durata per molto tempo nell’Unione Cattolica Stanpa Italiana (UCSI), che di per se stessa non costituirebbe una prova valoriale, e forse neppure il fatto che abbia frequentato l’Istituto di Scienze Religiose San Bonanentura da Bagnoregio, ma soprattutto la determinazione a improntare sempre più la sua attività pubblicistica e comunicativa all’attenzione peculiare alla verità, al confronto e alla verifica con la verità di ogni evento e di ogni notizia che il giornalismo cattolico dovrebbe avere. La sua crescita professionale in questo senso è stata continua, fin dalle prime giovanili esperienze. In questo si ascrive il servizio, a titolo completamente gratuito, che presta a Sosta e Ripresa, il giornale fondato da Tommasa Alfieri, un tempo periodico solo cartaceo e trasformato in quotidiano online soprattutto grazie al suo personale impegno. Un impegno sostenuto da un sempre più approfondito confronto con gli scritti della fondatrice e con il suo magistero laicale.
Come poetessa Laura Ciulli ha all’attivo alcune premiazioni e selezioni in concorsi nazionali come Aletti editore, Premio letterario IBISKOS, Associazione Amici dell’Umbria, Centro Culturale Internazionale d’Arte SEVER. Secondo la professoressa Biondolillo, quotata critica d’arte, “Accostarsi alla poesia di Laura Ciulli è come attraversare i sentieri di un mondo spirituale ove troviamo l’Io tramite un liguaggio poetico della ricercatezza del verso basato sull’accostamento della parola densa di significato concentrato sull’acquisizione dell’essenzialità…”.