Il 26 marzo 2000 la professoressa Tommasa Alfieri (fondatrice, nel 1971, della rivista Sosta e Ripresa)
passava al Signore. Nel venticinquesimo anniversario di questa ricorrenza i suoi discepoli ed i suoi
estimatori hanno fatto celebrare una Santa Messa nella Cappella Corsini, annessa alla Basilica di San
Giovanni in Laterano a Roma. Ha celebrato Mons Franco Camaldo, cerimoniere pontificio di quattro Sommi
pontefici a partire da San Paolo VI. Nella prestigiosa Cappella Corsini, chiusa al pubblico per l’occasione, il
celebrante ha raccontato il suo incontro, da studente liceale, con l’Alfieri e con l’assistente ecclesiastico,
mons Giacomo Loreti, che hanno contribuito a dare un tono alla sua vocazione sacerdotale. Parlando della
Signorina Alfieri ha voluto sottolineare che per il cristiano quello che celebriamo è il “dies natalis” cioè il
giorno della nascita alla vita eterna.

Chi tra i presenti aveva conosciuto l’Alfieri sa bene che nel fare questo passaggio la Signorina Masa, come
era chiamata familiarmente dai suoi associati, ha lasciato una preziosa eredità costituita dai suoi
insegnamenti, dai suoi scritti, dall’Opera da lei fondata, dallo stile di vita delle comunità di vita consacrata e
laicale, dalle varie attività caritative e imprenditoriali da esse realizzate. Per lei il lavoro è preghiera e la
Preghiera è lavoro: tutto il suo apostolato era diretto alla formazione dei laici, ma soprattutto alla
fondazione di un gruppo che fosse lievito della massa, fedele ai consigli evangelici, attaccato al Magistero
della Chiesa. La “Signorina” aveva anticipato fin dagli anni ’30 il Concilio Vaticano II, sia per il ruolo dei laici
nella Chiesa, sia per quanto riguarda alcune impostazioni liturgiche. Costretta ad uscire dall’Azione
Cattolica, aveva fondato una sua Opera “Regina Crucis” poi ribattezzata “Familia Christi” con l’approvazione
di Mons Montini, futuro San Paolo VI.
Mons Camaldo, nell’Omelia, strettamente connessa al tempo quaresimale, ha ricordato le raccomandazioni
di papa Francesco: Preghiera, Elemosina, Penitenza, sottolineando come la penitenza del Digiuno vada
intesa nel senso più ampio: non tanto e non solo l’astinenza dal cibo quanto e soprattutto da quella di
attaccamenti dispersivi e quasi morbosi come la dipendenza da telefoni cellulari o da internet.
Alla fine della Santa Messa, mons Camaldo ha aperto l’accesso alla Cripta (con il sarcofago monumentale di
Papa Corsini Clemente XII).
Agli intervenuti è stato offerto il libro del Prof. Edoardo Prandi: “Dove c’è l’essenziale” (2024) che raccoglie
le linee essenziali del “magistero” di Tommasa Alfieri, linee da lui studiate come curatore dell’archivio
dell’Alfieri.

Mario Mancini

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