Un colloquio tra Andrea Riccardi e padre Giulio Albanese, ben condotto da Maurizio Di Schino, ha concluso nel pomeriggio di venerdì 19 maggio la giornata di lavoro all’università Lumsa incentrata nella mattinata sul corso di aggiornamento deontologico per i giornalisti – del quale ha già riferito su queste pagine Laura Ciulli –  sul tema “Parlare col cuore.(https://www.sostaeripresa.it/sito/category/in-evidenza/) «Secondo verità nella carità» (Ef 4,15)”, il titolo del messaggio di Papa Francesco per la 57a giornata delle Comunicazioni Sociali di questa domenica 21 maggio.

Suor Anna Caiazzo, Andrea Riccardi
Suor Anna Caiazzo, Andrea Riccardi

Nell’occasione è stato consegnato a Riccardi il Premio Paoline Comunicazione da suor Anna Caiazzio, la madre superiora della Figlie di San Paolo, che hanno patrocinato la giornata, organizzato dall’Ordine dei giornalisti (Odg) del Lazio, Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) del . Lazio, in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma, l’Associazione WebCattolici Italiani (We.Ca),  Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) Lazio. Il premio viene conferito annualmente a operatori dei media, registi, giornalisti, scrittori, artisti, sacerdoti o associazioni che si segnalano per aver dato la migliore espressione concreta, con un’opera o una attività, al magistero pontificio in materia appunto di comunicazione e cultura. Nella motivazione per il conferimento a Riccardi si legge: “In considerazione del suo costante impegno per rendere vivo il miracolo dell’incontro”.

E in qualche modo il profumo di questo miracolo è tornato ad aleggiare nell’aula Giubileo della Lumsa nel colloquio tra due persone che nel servizio alla verità, nella testimonianza del Vangelo, hanno speso la vita; Riccardi come cofondatore della Comunità di Sant’Egidio, tra le più benemerite associazioni laicali nate nella stagione di attuazione del Concilio, docente universitario di storia del cristianesimo, scrittore ed editorialista di importanti e prestigiose testate, per un periodo anche ministro della Repubblica italiana; Albanese, oggi direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali e al tempo stesso dell’Ufficio missionario della diocesi di Roma,  come missionario comboniano, fondatore della Misna, l’agenzia di stampa delle Congregazioni missionarie, che sotto la sua guida ha dato modo ai suoi colleghi giornalisti di conoscere meglio la realtà, nei suoi drammi e nelle sue speranze, del sud devastato del mondo, a lungo direttore di Popoli e Missione, anch’egli scrittore ed editorialista di prestigiose testate.

E il merito di aver “spruzzato” questo profumo nella sala Giubileo della Lumsa va in parte significativa a Di Schino, il giornalista di TV2000 e presidente dell’UCSI Lazio.

Andrea Riccardi, Maurizio Di Schino e Padre Giulio Albanese
Andrea Riccardi, Maurizio Di Schino e Padre Giulio Albanese

Intervenuto in sostituzione del collega Fabio Bolzetta, presidente di.WeCa, impegnato in queste ore come inviato nelle zone colpite dall’alluvione in Romagna. Di Schino, infatti più che un moderatore ha saputo essere un sollecitatore attento e puntuale con le sue domande sugli approfondimenti degli interventi di Riccardi e di Albanese. Ne è emersa una disamina senza sconti della difficoltà della comunicazione cattolica in questa stagione di regresso di senso, di cedimento al conflitto, di appannamento dell’incontro e del dialogo, ma con consapevolezza serena del bene e dell’impegno sociale e cristiano che continuano ad agire.

Pierluigi Natalia
Pierluigi Natalia

Così come si è “annusata” chiaramente aria di amicizia autentica, alla quale è stato sollecitato a contribuire anche il direttore responsabile di Sosta e Ripresa, Pierluigi Natalia, per decenni giornalista, inviato ed editorialista de L’osservatore Romano, e sempre da decenni amico di Albanese, soprattutto, e di Riccardi. Natalia, prendendo spunto proprio dall’idea ecumenica ispiratrice degli incontri Uomini e Religioni organizzati da quasi quarant’anni dalla Comunità di Sant’Egidio (“se non possiamo pregare insieme possiamo stare insieme per pregare”), e dalla rete di collaboratori volontari in tanti Paesi creata a suo tempo da Albanese per rendere la Misna attenta agli avvenimenti in quei Paesi, ha suggerito di rendere possibile, con adeguati strumenti di confronto e di incontro,  che si arrivi a “fare sistema” tra quanti, pur lavorando in testate e ambiti diversi, si sentano animati da una comune identità cattolica e deontologica..In margine all’incontro, parlando con suor Anna, con Albanese e con Riccardi, Natalia ha dato anche una testimonianza umana sulla straordinaria figura di David Sassoli, a suo tempo insignito del Premio delle Paoline, con il quale aveva condiviso l’esperienza scout.

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